Il Benevento è la prima squadra del campionato ad uscire imbattuta dalla Dacia Arena contro un Pordenone ordinato, ma non sempre remissivo. La squadra di Inzaghi non è quella brillante che ha battuto il Cittadella o la Salernitana, ma continua nei tempi e nelle idee rispetto alla chiaroscura col Cosenza sul piano della prestazione. Sabato scorso una vittoria sporca, stavolta i giallorossi conquistano comunque un punto, abbandonando momentaneamente la vetta della classifica ma con un pareggio che comunque tornerà utile nell’economia del campionato. Eppure, i primi segnali della partita facevano sperare altro, è bastato meno di un quarto d’ora a Kragl per sbloccarla, senza però che i padroni di casa perdessero la bussola. Un calcio piazzato pagato, come lo scorso anno (era con la maglia del Foggia) in gol ci va l’ex Camporese con un perfetto terzo tempo. Da lì la squadra sannita ha provato, senza mai però riuscire realmente a sfondare con un Coda ancora lontano dal calciatore che deve far la differenza ed un Viola forse inevitabilmente appannato dagli impegni ravvicinati. Inevitabile come per Inzaghi di apportar qualche cambio, positiva la risposta di Kragl, da rivedere Armenteros troppo spesso avulso da un gioco che, comunque, in realtà coralmente non è mai impennato. La Strega resta comunque imbattuta pur sempre con un punto in trasferta, ma restano le gambe da sciogliere ed alcune idee da schiarire. L’infrasettimanale cela sempre dei rischi, la Strega ne corre pochi e pensa in lungo.
L’infrasettimanale è l’occasione per Oliver Kragl che trova la sua prima maglia da titolare. Il tecnico in mediana, dopo un impatto mostruoso, fa rifiatare Hetemaj e schiera Del Pinto al fianco del cervello della squadra, Nicolas Viola. In porta torna Montipò, davanti a lui trova la prima da titolare anche Antei, visto l’infortunio di Volta, mentre in attacco il gol decisivo con il Cosenza vale una maglia dal primo minuto per Armenteros in tandem con Coda. Cambia anche Tesser che lancia in attacco Ciurria dal primo minuto con Chiaretti ad agire tra le linee.
I TEMPO – Primi minuti di studio, ne servono solo 12 al Benevento per sbloccarla. Scappa sulla fascia Maggio, palla a Kragl che mette subito in mostra il suo mancino e la piazza penetrando in area alle spalle di Di Gregorio. E’ un primo tempo continuamente interrotto, il Pordenone la mette sul piano fisico, sono reiterati i falli che frammentano il gioco. Al 35esimo i giallorossi si presentano ancora dalle parti dell’area avversaria: nasce tutto dalla scorribanda di Letizia che penetra dentro anche sul tocco di Coda, palla a Kragl che ci riprova con il suo gran sinistro, ma stavolta si distende ed oppone il portiere avversario. Il Pordenone prova ad infilarsi negli spazi, Inzaghi si arrabbia con i suoi per qualche contropiede di troppo. E ha ragione di farlo, perché da una di queste azioni i neroverdi guadagnano un insidioso calcio di punizione prima e un corner poi. La squadra di Tesser da calcio piazzato è pericolosa, neanche a dirlo il gol del pareggio infatti arriva al minuto 40 con il perfetto terzo tempo dell’ex Michele Camporese. Come lo scorso anno con la maglia del Foggia, il difensore punisce ancora la sua ex squadra.
II TEMPO – Nella ripresa migliora l’approccio la squadra di Tesser, ma al settimo il primo squillo è giallorosso. Coda prova a migliorare la sua opaca prestazione calciando da fuori, risponde Di Gregorio. Montipò è concentrato sulla risposta di Ciurria che stoppa e calcia, ma senza angolare. Inzaghi decide di ridisegnare il 4-4-2 con Tello in mediana ed Insigne dentro per prendersi la corsia destra. Prova la finezza Coda con il tacco sulla punizione di Kragl, il portiere se la ritrova tra le braccia. L’attaccante all’ora di gioco la prova anche di testa, ancora senza angolare. Non riesce a sfondare la squadra sannita, ad un quarto d’ora dal termine va un po’ in confusione la retroguardia neroverde, sulla palla in uscita alla trequarti si avventa Kragl, ma stavolta il suo sinistro termina fuori. E’ il limite di Coda, troppi i palloni sprecati, controlla a cinque dal termine per girarsi e calciare tra il traffico dell’area, ma non inquadra. Alza i giri nel finale la squadra di Inzaghi, cerca il varco ma il Pordenone regge e mantiene l’imbattibilità alla Dacia Arena.
Pordenone (4-3-1-2): Di Gregorio; De Agostini, Camporese, Barison, Almici; Pobega (50′ Pasa), Burrai, Mazzocco (71′ Gavazzi); Chiaretti; Ciurria (56′ Strizzolo), Monachello. A disposizione: Jurczak, Stefani, Vogliacco, Semenzato, Misuraca, Zanon, Bassoli, Candellone, Zammarini. Allenatore: Attilio Tesser.
Benevento (4-4-2): Montipò; Letizia, Caldirola, Antei, Maggio; Tello (73′ Hetemaj), Viola, Del Pinto (56′ Insigne), Kragl; Coda, Armenteros (66′ Sau). A disposizione: Manfredini, Gori, Tuia, Sanogo, Improta, Basit, Gyamfi, Di Serio, Vokic. Allenatore: Filippo Inzaghi.
Arbitro: Sig. Marco Serra di Torino
Marcatori: 12′ Kragl, 40′ Camporese
Ammoniti: 18′ Almici (P), 23′ Monachello (P), 38′ Maggio (B), 49′ Chiaretti (P), 81′ Hetemaj (B), 84′ Strizzolo (P),
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