Tiratosi fuori dalla corsa finale praticamente da solo, per il Benevento l’obiettivo è quello di blindare il piazzamento Play Off e, magari, tentare anche l’aggancio al Palermo. Quello di domani con il Padova è l’ultimo appuntamento casalingo della regular season, contro una formazione il cui destino è praticamente appeso ad un filo.
Alla vigilia in conferenza stampa il tecnico, Cristian Bucchi, che torna sulla mancata occasione di Crotone: “E’ stato un Benevento double face. – ha analizzato – Abbiamo fatto bene 11 contro 11 e poi la partita è cambiata ad inizio secondo tempo. Non siamo stati bravi a concretizzare, ma la squadra si è confermata sui livelli delle ultime partite. Ho messo un punto lì, deve iniziare un altro discorso e domani avrà la prima tappa e dobbiamo giocarla come se fosse una prima gara da dentro o fuori”.
Le scelte di Bucchi a Crotone e, soprattutto, la gestione di Asencio che nel girone di ritorno non ha avuto praticamente spazio: “Asencio non era disponibile e non lo sarà fino a Brescia. Ha un problema al tendine della caviglia praticamente da gennaio ed inevitabilmente è sceso il suo rendimento. Abbiamo comunque cercare di ottimizzare il suo rendimento nella squadra, ma purtroppo non è mai rientrato in pieno. Non ha mai fatto un percorso pulito in una settimana, sarebbe servito a Crotone. Gli altri cambi poi erano di giocatori offensivi, nel momento in cui non hai struttura devi arrivarci con il fraseggio e con giocatori che potrebbero creare superiorità numerica. Non l’abbiamo fatto bene, ma era l’unica strada che avevamo”.
L’allenatore ha convocato praticamente tutti, ma sui singoli specifica: “Tutti convocati ma non sono tutti disponibili. Non faranno parte però certamente Maggio, Tuia, Costa, Volpicelli, Ricci e Del Pinto. Armenteros sarà disponibile, ma dovremo valutarne il minutaggio”.
Sulle scelte: “Oggi penso solo a vincere la gara che significa consolidare il quarto posto e provare ad attaccare il terzo. Abbiamo anche dei diffidati, ma in mezzo ci sono anche le indisponibilità”.
Gli ultimi due appuntamenti possono essere l’occasione per far rifiatare qualcuno e dare minutaggio a chi ha trovato meno spazio: “Dobbiamo saper fare più cose senza stravolgere, in base all’avversario e ai momenti della gara. Chi ha giocato deve essere incavolato, pochi calcoli. E’ normale che chi ha giocato tanto possa avere un calo di rendimento. Letizia,ad esempio, ha avuto diversi problemi fisici e ha fatto recuperi lampo, questo alla fine comunque rischi di pagarlo. In questo momento la stanchezza non esiste. Quando diciamo che adesso forse è meglio rifiatare bisogna essere scrupolosi. Vokic potrebbe anche partire dal primo minuto. Non rinuncio al trequartista, la squadra ha raggiunto una quadratura. Buonaiuto è un po’ sfortunato, perché lo vedo in tutti i ruoli e poi alla fine non riesco a farlo giocare. E’ un giocatore molto duttile che per noi è importantissimo e ne abbiamo visto solo il 50%. Le scelte ora non sono su chi è più o meno stanco perché in questo momento deve prevalere la voglia. Abbiamo quattro/cinque terzini, Gyamfi è stato sempre tenuto in considerazione, ma ha trovato meno spazio a volte proprio per l’occupazione del ruolo. Gori è un’opzione per Brescia, non è un regalo ma un attestato di stima per un grande uomo ed un grande giocatore. Se ci sarà possibilità, sarà una scelta di riconoscenza, è un collante fondamentale all’interno dello spogliatoio”.
Sui calci piazzati: “Nel girone di ritorno abbiamo subito 19 gol e 10 di questi da palla inattiva, ovvero a difesa piazzata. Sono disattenzioni nostre e sono quelle che non ci hanno fatto arrivare primi o secondi. Per dati noi siamo una delle squadre che concede meno e siamo dopo il Brescia quella che crea di più.Per numeri dovremmo essere primi o secondi, quindi evidentemente ci sono stati degli errori che dobbiamo migliorare. Se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo attraverso una seconda strada, non dobbiamo concedere questi errori”.
Sul Padova: “E’ una squadra serena e se da una parte sembra retrocessa, dall’altra viene da un filotto positivo e se la sta giocando con tutti. Questo campionato sta riservando sorprese, che poi tanto sorprese non sono. Può accadere di tutto e dobbiamo pensare che questo è il primo spareggio Play Off”.
Maturità della squadra e difetto nell’aver steccato i momenti topici: “Non sono preoccupato. Le ultime sconfitte non sono legate all’aver partito la pressione. Non è come inizio di campionato. A Crotone nel primo tempo ho visto una squadra fortissima e che ha dominato, subendo solo il tiro di Sampirisi. Nella ripresa in quel contesto con un errore grave del gol subito, poi non siamo stati bravi a capitalizzare due occasioni nitide e quattro conclusioni da fuori. E’ una squadra che occupa bene il campo, sicura e padrona del campo che deve eliminare dei difetti. Ogni volta abbiamo pagato mezzo errore, noi se sbagliamo paghiamo sempre, quindi dobbiamo essere perfetti”.
Si torna a parlare anche del futuro di Bucchi. Il tecnico rimarca già quanto dichiarato qualche settimana fa: “Per quanto mi riguarda nessuna decisione sarà condizionata dal discorso categoria. Il discorso annuale su base contrattuale è stato basato anche perché se ci si piace si va avanti insieme e non perché legati da vincoli contrattuali. Per me è un onore farne parte che sia in A o in B mi piacerebbe proseguire, perché lo sento mio. Ci sono stati dei momenti difficili ed abbiamo sempre trovato la forza di reagire, per me questo è un grande percorso. Speravamo anche di più, ma siamo anche consapevoli che retrocedere non è semplice. Delle retrocesse siamo quelle più in alto. Brescia e Lecce hanno meritato perché son quelle che hanno sbagliato meno delle altre. Il progetto a prescindere da me andrà avanti, poi se sarà con me ne sarò orgoglioso, altrimenti sarò comunque orgoglioso di aver messo il primo seme ed averlo coltivato”.