Pensare al futuro sembrerebbe paradossale, anche perché il Benevento è in piena corsa per la costruzione di un alto futuro. Cinque partite allo scadere della regular-season per agguantare il miglior piazzamento possibile nella griglia Play-Off e giocarsi gli spareggi promozione con tutte le carte del mazzo. Comunque andrà a finire, la società ha gettato in questi mesi le basi per un progetto a lungo termine, che guarda in avanti anche in termini di valorizzazione della rosa e di crescita del settore giovanile. I protagonisti lo hanno annunciato più volte, il progetto ha vista triennale con l’ambizione, e non l’assillo, di tornare in Serie A ma con i presupposti poi di potersi giocare al meglio anche le possibilità di rimanerci. La scelta di Cristian Bucchi per “l’anno zero” con Pasquale Foggia alla dirigenza sportiva con un campionato, fino al momento, in linea con i presupposti di inizio stagione. Al momento, nulla di più, ma neanche in meno per una squadra che comunque nelle ultime uscite ha dato segnali di crescita sul piano del gioco, delle idee e della maturità. Il percorso di sali e scendi, altro non è che il normale riflesso di tante componenti del tutto nuovo in fase di assemblaggio. Inutile dire che per parlare di futuro si dovrà attendere il finale di stagione, che per la speranza della piazza giallorossa è quello chiaramente di un termine a lunga gittata. Toccherà fare delle valutazioni anche sul futuro dell’allenatore: molto naturalmente dipenderà dall’esito, ma anche dalle modalità con il quale si raggiungerà. Perché la stagione di Cristian Bucchi ha vissuto anche fasi complicate, ma dal canto suo lo stesso allenatore sul campo è riuscito a far rientrare i segnali di crisi nelle varie parentesi correndo ai ripari sul campo e spesso dovendo fare di “necessità, virtù”. Con il suo pragmatismo è riuscito ad evitare la messa in discussione della sua panchina ai primi accenni, a scapito a volte anche delle sue iniziali idee di calcio. Anche questo fa parte del ruolo dell’allenatore. Bucchi è stato chiamato al timone per il primo anno di un progetto triennale, ma a sua volta legandosi con il club solo fino al prossimo giugno. Cosa accadrà successivamente è ancora prematuro presagirlo, non così presto però iniziare a pensare le varie ipotesi ed alternative. In realtà nel corso dei mesi ci sarebbe stato qualche accenno sulla volontà condivisa di proseguire il rapporto, senza dimenticare che anche lo stesso Pasquale Foggia è in scadenza di contratto. Probabilmente, l’intenzione al momento è quella di non distogliere l’attenzione da un obiettivo che società, dirigenza, tecnico e squadra vogliono raggiungere, posticipando quindi qualsiasi altro discorso proiettato alla prossima stagione. Eppure, al di là della categoria e dall’esito, la conferma dei pilastri di questo progetto assicurerebbe continuità sul piano tecnico e della filosofia, accelerando proprio il processo di lavori della prossima estate. Considerazioni che prescindono proprio dalla categoria, ma fatti che in qualche modo sembrano valere ancora un ultimo esame. Vero è che la società sarà scottata dall’ultimo rapporto con un allenatore (Marco Baroni), terminato non proprio in maniera idilliaca. Con un contratto in scadenza, però, di una cosa le parti saranno certe in caso di proseguimento: volontà fermamente condivise e non collegate puramente a dei vincoli contrattuali. Alla finestra c’è proprio il Chievo Verona, che per la prossima stagione in B starebbe pensando proprio all’attuale tecnico del Benevento. Dal canto suo Bucchi ha la priorità assoluta del Sannio, lui che nel tragitto in treno verso il luogo del primo incontro con Vigorito confessò di “sentirsi già allenatore del Benevento”. Su quel treno però Bucchi conosceva esattamente l’arrivo, ora è lui alla macchina per cercare di condurre il convoglio all’ultima più ambita stazione.