Tre successi di fila, ottavo risultato utile consecutivo e difesa granitica. Il momento di un Benevento che vola all’assalto delle prime due piazza in classifica con una gara in meno rispetto a Brescia e Palermo a vista a quattro e tre punti. Carpi una sorta di punto di svolta e non solo tattica, perché da quel beffardo 2-2 qualcosa è cambiato in casa sannita. Il 3-5-2 solo un numero che non rispecchia il cambio motivazionale ed il risvolto di una squadra che ha raggiunto un equilibrio dentro e fuori dal campo. Il lavoro di “sorveglianza” societaria, misto a quello sul mercato di Pasquale Foggia, perché certi equilibri non sono solo da ritrovare nelle entrate del mercato estivo. Le due prestazioni di Luca Caldirola son bastati a scacciar via le riserve su quanti erano scettici sulla tenuta di un calciatore che certamente deve ancora raggiungere il top della condizione, ma indiscutibilmente di uno spessore tecnico al di sopra della serie cadetta. Un vero colpo di mercato, quasi a costo zero e proprio quello che mancava nel terzetto difensivo di Bucchi. Piede mancino e bravo nell’impostazione, il mix perfetto di caratteristiche per completare il reparto con Massimo Volta e Luca Antei. E se arriva la tegola dell’infortunio per l’ex Perugia, stavolta, i patemi per l’allenatore sono minori, perché se a sostituirlo è il Tuia del secondo tempo di sabato, allora si può star tranquilli. Dicevamo del cambio tattico, che per facilità cronologica si identifica nella svolta di risultati. Il tecnico ha messo in cantina le idee arrembanti e frizzanti del 4-3-3, rimentalizzando una squadra che si è “calata nella categoria”. Assetto camaleontico, per nulla cambiato nel numero di interpreti per fasi, in parte per disposizione, ma soprattutto per componenti che numeri e distinte non possono raccontare. Reparti stretti ed aggressività su ogni pallone che tengono lontani gli avversari dai 15 metri con densità in area per i momenti di schiacciamento degli avversari. Dai 15 gol subiti in 10 partite da 4-3-3 il Benevento è passato ai soli 6 incassati nelle ultime dodici con la media esatta di mezzo gol a partita. Porta inviolata nelle ultime tre e due soli gol nelle ultime otto. Di contro la squadra ha abbassato di circa mezzo gol a partita la propria vena realizzativa, che di contro però è aumentata la capitalizzazione, visto il cinismo con il Cittadella e di Salerno. Numeri che rispecchiano non solo una svolta tattica, ma nella testa di un gruppo che attraverso l’umiltà sta acquisendo mentalità.