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Benevento, Bucchi: “Abbiamo pagato a caro prezzo le uniche due sbavature”

Benevento, Bucchi: “Abbiamo pagato a caro prezzo le uniche due sbavature”

3 Novembre 2018 | by redazione Labtv
Benevento, Bucchi: “Abbiamo pagato a caro prezzo le uniche due sbavature”
Benevento Calcio
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Al Benevento non riesce il tris in casa con la seconda sconfitta interna, per tanti aspetti molto simile al primo KO con il Foggia. Gara subito sbloccata, poi il black out di gioco ed idee. Ne approfitta l’Ascoli, che vince soprattutto la gara tattica con i giallorossi.

“Credo che i dati della partita numericamente sono clamorosi da parte nostra. – commenta Christian BucchiDobbiamo concretizzare di più e rendere fluida la manovra. Abbiamo disputato un buon primo tempo, ci manca sempre la stoccata che mette all’angolo l’avversario. Abbiamo concesso un cross ed un tiro e li abbiamo pagati. Sapevamo che l’avversario era questo.

Abbiamo chiara la nostra filosofia. Anche con il 4-2-4 abbiamo avuto una buona manovra, ma dovevamo essere più bravi a crearci opportunità e sfruttarla. Abbiamo battuto 11 corner ed almeno 20 cross, gli altri hanno segnato con due tiri. I corner sono abilità anche degli interpreti, dobbiamo esser bravi a sfruttarli. Abbiamo l’etichetta che dobbiamo stravincere, dall’altro non dobbiamo perdere la lucidità. Abbiamo portato la gara dove volevano loro, senza sfruttare la nostra mole di gioco”.

Sul secondo gol: “E’ stata un’azione singolare. Mi sono girato a dire che Viola aveva indirizzato in una zona pericolosa. Come mi rigiro, vedo Ninkovic tirare. Questo fa parte della frenesia che non dobbiamo avere, come quella che ha portato al lungo rilancio veloce. Devo rivederla, perché in quell’istante ero rivolto alla panchina”.

Poca lucidità quando la squadra va sotto: “Dentro ci sono tante caratteristiche. Chi ci affronta, lo fa in maniera abbottonata. Si cerca di arginare la manovra ed arrivare al cross con lucidità, soprattutto giocando col doppio centravanti”.

La squadra sannita ancora in difficoltà sulla propria trequarti. Bloccata sugli esterni, la mossa di Nocerino davanti la difesa si trasforma in un boomerang con Viola a rincorrere: “Erano gli unici tre centrocampisti a disposizione. – ha spiegato la scelta l’allenatore – Bandinelli aveva avuto un affaticamento. Viola secondo me poteva rifinire meglio in quel ruolo e secondo me ha fatto una buona gara. Poi la partita è cambiata ed ho dovuto sacrificare un centrocampista. Non avremmo dovuto commettere l’errore di concedere qualcosa. Abbiamo concesso quasi nulla ed abbiamo pagato”.

Sull’Ascoli: “Ho visto una squadra ostica e che fa della compattezza la sua arma migliore”.

Il carattere: “In campo ci sono tanti fattori. C’è la foga su ogni pallone di voler strafare. Eppure l’abbiamo fatto, la gara con il Lecce è l’esempio di quanto possa accedere nel calcio. Stasera non ho visto però tutta questa frenesia, certo è che c’era la voglia di rimettere a posto le cose. Chiaro è che in poco tempo non è semplice avere mentalità vincente e gioco. Ci sarebbero squadre a punteggio pieno in questo caso. Ogni gara nasconde difficoltà ed insidie. Quando non le gestisci, il risultato viene meno. Dico che su tante situazioni dobbiamo crescere. In una partita ci sono fasi in cui si sceglie di “perder tempo”, la bravura sta nel cogliere certe situazioni. L’Ascoli nel primo tempo aveva tre giocatori fisici ammoniti, il mio richiamo era quello di cercare l’episodio affinché potevano essere tentati all’entrata. Non abbiamo mai usufruito dell’espulsione avversaria, abbiamo duemila giocatori al limite e non prendiamo calci di punizione. Queste sono letture individuali che fai fatica ad allenare. Non ce l’abbiamo, ne parliamo tanto in settimana, ma poi sta nel calciatore. Non voglio poi automi, ma sta alla libertà del calciatore. Certo è che dobbiamo migliorare”.

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