“Abbiamo fatto tutto noi”, a caccia di riscatto il Benevento dopo il primo KO stagionale. La gara con il Foggia come la prima lezione di questa stagione. “Su di noi ci sono delle aspettative alte. – ha dichiarato alla vigilia di Pescara Christian Bucchi – Questo ci può stare, ma questo è un campionato ricco di insidie. I problemi di equilibrio ce li hanno tutti, chi lo troverà quanto prima potrà alzare l’asticella. Noi abbiamo giocato solo 5 partite, è troppo pretenzioso aspettarsi una squadra che attacca per 90 minuti. Noi vogliamo vincere, ma non dobbiamo e per questo c’è bisogno di tempo. A Marzo si deciderà il campionato, ma si costruisce partita dopo partita”.
Sulla gara col Foggia: “Paradossalmente il gol da subito è stato peggio, poi la rete incassata ci ha un po’ destabilizzato. Noi dobbiamo pensare che possiamo sempre prender gol se non siamo concentrati. Diventiamo meno vulnerabili quando abbiamo sempre la concentrazione alta. E’ normale poi concedere qualcosa anche agli avversari, le gare sono fatte di momenti”.
Sul centrocampo: “Ci sono dei ritmi altissimi. Tello era un po’ stanco, ma contro il Foggia avevo preferito utilizzare due giocatori più tecnici per dominare in fase di proposizione. Una scelta voluta, sapendo che a palla persa avremmo lasciato un po’ più il possesso. Volevo imporre la gara. Non abbiamo perso perché non c’era Tello, ma perché non siamo stati bravi ad imporre il nostro gioco. Anche lì stiamo cercando un equilibrio”.
In vista del Pescara, a sua volta arrabbiato per il bruciante pareggio di Padova: “Il Pescara è stato sottovalutato, ma è una squadra di grande qualità”.
Il ritorno a Pescara: “E’ stato il punto di passaggio da calciatore ad allenatore. Ritrovo il presidente con cui ho un ottimo rapporto ed a cui devo tanto. Provo una grande riconoscenza, lo ringrazierò sempre per aver creduto in me. Per 95 minuti questo si mette da parte, ma prima e dopo ci saluteremo con grande affetto”.
Verso la sosta per un primo bilancio: “L’idea è esattamente questa, per fare una prima fotografia dal punto di vista tecnico, mentale e fisico. La conoscenza reale la si può avere vivendosi. Anche da parte mia c’è la ricerca di questo equilibrio. Bisogna sapersi anche accontentare di un punto, ma questo non deve snaturare il nostro essere. La difficoltà mia sta che fino ad oggi tutti hanno fatto tanto bene, ma a sprazzi. La continuità la dobbiamo ancora trovare, anche da parte mia. Abbiamo avuto due gruppi, il primo a cui ho dato continuità con le due di coppa e l’esordio e poi il secondo gruppo. Sono state delle gare campione per valutare le risposte anche dei singoli. C’eravamo dati la sosta come prima tappa per trarre un bilancio”.
Sul turnover delle ultime partite e le prossime scelte: “Quando si fanno delle scelte sei sempre soggetto a critiche. Se avessi avuto 13 titolari e 15 alternative ci sarebbe stato poco da pensare. Fortunatamente ho giocatori che si equivalgono e devo essere bravo io a cogliere il momento, ma al tempo stesso devo trovare il giusto zoccolo duro. Da sabato metteremo un punto”.
Sulle assenze e le scelte in difesa: “Sui difensori centrali non siamo stati particolarmente fortunati. Costa si è fermato e si era fermato anche Billong dopo aver trovato il campo. Nelle difficoltà ci sono delle opportunità, le vivo come occasione di crescita”. Maggio centrale? “Quando siamo passati a tre ha fatto il terzo, anche se è un giocatore che ha nella spinta la sua peculiarità”.
Sul campionato, singolare per il format a 19 squadre: “E’ un campionato dove i valori sono clamorosamente diversi dalla Serie A. Ogni partita puoi vincere o perdere con chiunque. Diamoci del tempo, ma questo campionato si giocherà sino all’ultimo, a meno che non ci sia un’ammazza campionato, ma non credo che ci sia”.