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Avellino, il silenzio è d’oro

Avellino, il silenzio è d’oro

22 Febbraio 2018 | by Alberto Tranfa
Avellino, il silenzio è d’oro
Avellino Calcio
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Una seduta a porte chiuse per affinare qualche dettaglio, ma soprattutto per sciogliere qualche dubbio. La sfida tra Avellino e Novara, in programma sabato al “Partenio-Lombardi” è ormai imminente e mister Novellino, dopo aver aperto per tre giorni a stampa e tifosi i cancelli dell’impianto avellinese, ha disputato e disputerà la seduta di rifinitura di domani lontano da occhi indiscreti. I tempi di magra sono finiti e ora l’abbondanza è il problema principale, se di problema si può parlare, che il tecnico di Montemarano dovrà affrontare. Una cosa è certa: sabato l’Avellino abbandonerà il 3-5-2 visto nelle ultime settimane, ritornando al 4-4-1-1 che in fase di possesso diventa 4-2-3-1. Se lo schieramento è definito, non lo sono gli interpreti diversi i ballottaggi che sono venuti fuori ieri durante il test infrasettimanale contro la Primavera. In ogni reparto, infatti, Novellino avrà più possibilità di scelta: in difesa Kresic e Migliorini si giocano un posto al fianco di Morero e Laverona prova a scalzare Ngawa dall’out destro. A centrocampo, che è forse il reparto con qualche certezza in più, De Risio tallona la coppia D’Angelo-Di Tacchio per un posto in mediana e Vajushi, autore di tre delle undici reti rifilitate ai baby bianco-verdi, proverà a ritagliarsi un posto sulla fascia sinistra. Bidaoui è ritornato ad allenarsi in gruppo ed è apparso in forma, ma l’albanese giunto in irpinia nella recente sessione di mercato, scalpita per una maglia da titolare. Anche qui una certezza: Molina, sulla destra, appare intoccabile. Infine c’è il reparto avanzato: in quattro si giocano due posti, ossia Gavazzi e Wilmots nel ruolo di trequartista, Asencio e Ardemagni come terminale offensivo. Novellino, probabilmente, si affiderà all’estro di Davide Gavazzi e al bomber milanese Matteo Ardemagni. Dubbi e dettagli che solo una doppia seduta a porte chiuse può sciogliere

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