Forse per l’Avellino è arrivato il momento di voltare definitivamente di voltare pagina, di mettersi alle spalle un cammino in campionato fin qui fatto di alti ma soprattutto di bassi. E’ giunto il tempo di scrivere l’ultimo capitolo di una stagione difficile e interminabile fuori e dentro al rettangolo verde. Dal giorno della trasferta di Venezia, in programma sabato, saranno tre i mesi che divideranno l’Avellino dalla fine di un’annata iniziata bene, ma che dal derby in poi è diventata un rebus di giornata in giornata. I tanti infortuni, il processo nelle aule giudiziarie romane , la rabbia in campo e in sala stampa di Novellino, quella dell’altro Walter, il presidente Taccone e, infine proprio il derby d’andata contro i granata. Tutti elementi che non hanno dato serenità ad un Avellino dal gran potenziale, ma ancora invischiato nella lotta per la salvezza. E’ la svolta decisiva per agguantare quanto prima questo obiettivo passa proprio dalla gara contro il Venezia. Dopo una settimana a porte aperte, compreso il test in Valle Caudina contro il Cervinara, Novellino ha lavorato nel silenzio del Partenio-Lombardi e l’avvicinamento per la trasferta veneta è un mix di buone e cattive notizie. Per il tecnico di Montemarano, infatti, l’emergenza infortuni continua a partire dai pali dove Radu non sarà della partita per colpa di un risentimento al quadricipite. Ma tutti i reparti avranno delle defezioni: in difesa Migliorini non è ancora al top. A centrocampo fuori dai giochi é Federico Moretti, frenato da una distrazione al flessore destro a pochi giorni dal gol che ha segnato il suo rilancio in maglia bianco-verde. Infine in attacco Castaldo, Bidaoui e Cabezas non hanno ancora recuperato dai rispettivi infortuni. Buone notizie, si diceva, e queste hanno il nome di Davide Gavazzi, il quale ha ripreso a lavorare in gruppo dopo due settimane di stop. Non partirà dal primo minuto nel 3-5-2 che Novellino ha intenzione di riconfermare perchè al fianco di Ardemagni troverà spazio lo spagnolo Raul Asencio.
