Poteva essere l’atto conclusivo del processo inerente l’inchiesta Money Gate e della presunta tentata combine tra Catanzaro e Avellino e invece il processo di secondo grado è stato rinviato all’11 aprile. La motivazione è legata alla figura di Francesco Cozza: nel 2013 l’ex calciatore della Reggina ricopriva la carica di allenatore del Catanzaro, incarico dal quale fu sollevato poche settimana prima della gara incriminata attraverso una buonuscita “in nero”. Ne è seguita un’inchiesta e poi un processo che ha condannato, in prima istanza, l’attuale allenatore del Taranto a 9 mesi di squalifica da parte Commissione Disciplinare del Settore Tecnico. Una sentenza di primo grado datata 31 gennaio 2017 i cui atti non sono stati ancora depositati alla Corte d’Appello. Un intreccio di carattere procedurale, quindi, che ha portato al rinvio dell’odierna udienza . Una sentenza che ha preso alla sprovvista i legali delle due società che hanno fatto richiesta delle motivazioni della sentenza per depositare le controdeduzioni, cosi come afferma il legale dell’Avellino Eduardo Chiacchio: “Con questa sentenza – ha spiegato – la Commissione Disciplinare aveva ritenuto di acquisire gli atti del processo e di conseguenza la Corte Federale si è chiesta se fossimo a conoscenza di quella sentenza. Noi legali – ha continuato – non ne avevamo cognizione e quindi abbiamo chiesto di conoscerla e di avere un termine per il deposito delle nostre controdeduzioni perché altrimenti avrebbe segnato sicuramente un punto a favore della Procura Federale”
Un processo che per l’avvocato napoletano non dovrà essere posticipata ulteriormente: ““L’11 aprile dovremo avere assolutamente una decisione altrimenti si rischia di arrivare a fine “