Nona gara consecutiva senza successo, una caduta vertiginosa nei bassifondi della classifica, il bandolo della matassa che sembra essere completamente perso. L’ Avellino che si risveglia dopo la sconfitta al “Picco” di La Spezia non è quello dei giorni migliori: piuttosto che scartare il proprio regalo sotto l’albero, il menu in casa bianco-verde si arricchisce di altre due portate, in tempi già indigesti. La Procura Federale, infatti, ha deciso di appellarsi e di impugnare la sentenza emessa dal Tribunale Federale Nazionale che lo scorso martedi ha prosciolto tutti i deferiti per la presunta tentata combine di Catanzaro – Avellino del 5 maggio 2013. Nell’udienza, che si terrà dopo le festività natalizie (tra il 10 e il 15 gennaio) l’accusa dovrà allegare solo nuovti atti, diversi da quelli richiamati nel deferimento e non prodotti in giudizio, cosi come indicato dal Codice di Giustizia Sportiva. Una notizia resa nota solo nel post gara di Spezia, ma già notificata prima del match ai legali delle due società coinvolte e che avranno sette giorni di tempo per richiedere gli atti del ricorso e preparare le memorie difensive. Nonostante l’ottimismo che circola in contrada Zoccolari, la decisione della Procura non chiude definitivamente una storia che sembrava al capolinea. Giunge alla fine, invece, l’avventura di Angelo Ferullo come socio di minoranza dell’Avellino : in tarda mattinata, infatti, Walter Taccone e l’imprenditore laziale hanno messo il punto su di una storia durata solo due mesi. Decisiva la pressione della Curva Sud che nella stessa giornata della sentenza del Tribunale Federale Nazionale, aveva scaricato definitivamente Ferullo in un confronto faccia a faccia al Partenio-Lombardi. Storie che si intrecciano, per un Natale in casa Avellino poco sereno e molto “under pressure”, sotto pressione.
