I debiti ci sono, cosi come ha riportato in conferenza stampa patron Taccone lo scorso giovedi, ma l’Avellino che ha ripreso ad allenarsi in vista della prossima gara di campionato, è una squadra in lenta ripresa. Gli irpini stanno uscendo dalla fase di recessione e l’ottobre horror è uno spauracchio che incute meno timore. Certo, il terzo segno “x” consecutivo potrebbe far storcere il naso, ma due dei tre pareggi sono arrivati lontano da casa, l’ultimo sul campo della vice-capolista Frosinone. Un risultato di carattere e che conferma un equilibrio difensivo ritrovato: dei 23 gol subiti in totale, ben 19 sono stati incassati nelle prime 10 giornate, 5 nelle ultime quattro. Pro Vercelli a parte, dal 3-5-2 di Parma la retroguardia avellinese ha trovato quel assetto capace di far scendere la media delle reti subite da 1,9 a partita a 0,8. Non manca, però, il rovescio della medaglia: per una difesa che non prende gol, c’è un attacco che di gol ne sta facendo con il contagocce. Nelle ultime 5 gare, infatti, sono state realizzate solo 3 reti, a differenza delle 19 fatte nella prime 10, 5 delle quali contro il Foggia ad inizio settembre. La chiave della svolta definitiva è localizzata al “Partenio-Lombardi”: dal derby contro la Salernitana, i bianco-verdi hanno conquistato un pareggio e una vittoria, frutto più della differenza dei valori in campo che del gioco. Gli infortuni hanno tolto fantasia ma l’ Avellino arrembante delle prime giornate ha lasciato spazio ad una squadra più equilibrata, che non sempre convince Per questo motivo la gara di sabato prossimo al Partenio contro il Palermo si presenta come il match del rilancio definitivo: vincere e convincere per uscire definitivamente dalla recessione.
