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Benevento, Pazienza si presenta: “Devo lavorare soprattutto sulla testa dei ragazzi. Ho trovato una squadra ben allenata, ora pensiamo a ritrovare fiducia”

Benevento, Pazienza si presenta: “Devo lavorare soprattutto sulla testa dei ragazzi. Ho trovato una squadra ben allenata, ora pensiamo a ritrovare fiducia”

11 Febbraio 2025 | by Domenico Passaro
Benevento, Pazienza si presenta: “Devo lavorare soprattutto sulla testa dei ragazzi. Ho trovato una squadra ben allenata, ora pensiamo a ritrovare fiducia”
Benevento Calcio
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E’ il giorno della conferenza stampa di presentazione di Michele Pazienza. Così il nuovo allenatore in occasione del primo confronto con la stampa sannita, alle porte del ritiro di questa settimana della sua squadra: “Smorzerei l’aria con una barzelletta, ma non ne conosco (sorride ndr)”.

Tornando alla gara di Biella e le dichiarazioni di Pazienza: “Quando parlo di atteggiamento, parlo al modo di reagire alle scelte degli avversari. Ci vuole tempo per lavorare sull’aspetto mentale. Stiamo attraversando in un periodo che ogni cosa che subiamo siamo penalizzato, allora non dobbiamo concedere nulla. Quando parlo di atteggiamento, vuol dire non concedere nulla all’avversario. Voglio agire sulla testa di ogni singolo giocatore, anche di quelli che non giocano. Ho trovato una squadra ben allenata e ben predisposta, che hanno voglia di seguire la propria guida tecnica”.

Sul lavoro da fare: “La prima cosa che non farò è fargli vedere i numeri. Devo intervenire e cercare di fargli vedere quali sono le soluzioni. Voglio metterli in una situazione dove c’è meno tempo per pensare e più per svolgere. Darò dei compiti prettamente specifici di reparto, in un momento diverso che troveremo attraverso il risultato dove potrai osare allora chiederò anche al centrocampista di fare magari qualcosa in più. Ho bisogno di chiedere a tutti di fare le cose semplici. Questa squadra ha bisogno di giocare sempre a ritmi altissimi. La vera forza di questa squadra è l’intensità e non possiamo lavorare a bassi ritmi. Non ho visto però una squadra sotto ritmo, infatti è una squadra che ho trovato in gran condizione. Non voglio una riconferma contrattuale, non mi interessa, ma una conferma attraverso la fiducia sul lavoro che si sta facendo. Forse qualche cm a questa squadra manca, ma si può sopperire con grande intensità. Questo è un momento dove fare 4 o 5 occasioni da gol non basta, quindi dobbiamo fare di più, poi arriveranno momenti diversi e dobbiamo lavorare per ricreare quei momenti di entusiasmo che c’erano fino a poco tempo fa. Va dato un equilibrio nella testa dei ragazzi, non erano fenomeni prima, ma non sono brocchi ora. Ci vuole la mentalità per la Serie C e c’è bisogno di sporcarsi ed essere un po’ più spigolosi, poi magari si potrà provare ad essere belli”. 

L’analisi di Pazienza sulla situazione attuale: “Ho visto questa squadra in ogni fase. In quella importante dove i giovani erano spensierati e freschi anche fisicamente, ma questo succede in ogni squadra, non solo in squadre giovani. Ho visto la squadra quando è andata in difficoltà e quando ci siamo incontrati con la società chiaramente mi ha chiesto cosa avrei fatto. In questo momento la squadra, vista da fuori, aveva bisogno di maggiore equilibrio nella zona nevralgica del campo e la prima scelta che ho fatto è stata passare a tre a centrocampo. La prima risposta che ho dato è stata di dare maggiore equilibrio alla squadra. Ho trovato la massima disponibilità dei giocatori più esperti, ma attenzione anche i giovani devono assumersi delle responsabilità se vogliono fare questo lavoro. Questo vale anche a 20 anni. Sento sempre giovani e vecchi, ma magari c’è bisogno solo di far rifiatare qualcuno che fino ad oggi ha dato tutto e magari ha bisogno di rifiatare, ma questo vale a prescindere dall’età. Starita nasce attaccante esterno, poi col passare degli anni ha reso di più accentrandolo, facendolo lavorare vicino alla prima punta. Lo vedo più come una seconda punta. Perlingieri come caratteristiche è un centravanti di manovra a cui piace venire a fare gioco per lanciare gli esterni. Sono giocatori per caratteristiche che ci danno la possibilità di trovare soluzioni diverse in avanti”.

Gli allenatori che hanno forgiato Pazienza giocatore: “Mi ritengo molto fortunato perché sono stato allenato da persone preparate da ogni punto di vista. Non posso dire che uno mi ha dato più, ho deciso di essere prima di tutto me stesso, perché quando trasmetti dei concetti i giocatori percepiscono se è tua oppure meno. Ci sono delle cose che mi hanno segnato, le ho fatte mie e riesco a trasmetterle ai giocatori”. 

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