Riceviamo e pubblichiamo nota di Vincenzo De Caro dell’ASD Star Games Benevento su vicenda ex Cral al Rione Liberta’:
”Nonostante un ricorso pendente dinanzi al TAR ed un accertamento tecnico preventivo in corso, il Comune di Benevento ha preteso il rilascio dell’impianto. Ringraziamo i nostri legali, Avv.ti Nicola Marino, Filomena Marino e Luigi Marino perché hanno tentato, con ogni mezzo previsto dalla Legge, di esserci di ausilio, attraverso una battaglia legale combattuta colpo su colpo e che è ancora in corso. Comunichiamo alla cittadinanza che dalle ore 12:00 odierne, l’Ente, ha la materiale disponibilità di tutte le chiavi dell’impianto!
L’ex CRAL, come da tutti chiamato, torna al Comune di Benevento! Lasciamo un Rione peculiare, un Quartiere dalle tinte forti, ma dalla grande umanità, ricolmo di persone che, con umiltà, lavorano sodo, nonostante tutto. Lo facciamo con l’amaro in bocca, ma con la consapevolezza di essere stati, per tanti giovani e *tante famiglie*, un punto di riferimento, alle volte quel luogo “sicuro” dove crescere. I Valori dello Sport e dell’attività giovanile, per noi, erano sacrosanti.
Vogliamo bene ai nostri amici del Rione Libertà. Andiamo via, perché solo il bando della nostra struttura imponeva un canone di 20.000,00 Euro all’anno e delle condizioni assurde (oltre il canone, tutte le migliorie erano a nostro carico).
Per altri impianti, invece, i lavori che la singola ASD, di volta in volta, si impegnava ad eseguire, venivano “scomputati” dal canone. Questa, invero, è la prima macroscopica ed immotivata differenza. Facciamo qualche altro esempio, desumibile dalla documentazione che il Comune ha prodotto nel corso del giudizio: La convenzione dell’Impianto Sportivo Comunale “G. Meomartini” *prevedeva* un “canone mensile Euro 202,00 OLTRE LA REALIZZAZIONE DI LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA” (cfr. pagina 2,subito dopo “premesso che”).
La convenzione dell’Impianto Sportivo Comunale “Palavalentino Ferrara”, all’art. 6, stabilisce “rimborso del Comune di Benevento a favore del Concessionario per l’esecuzione dei lavori: 6.000,00 Euro x10 anni = 60.000,00” – “per lo svolgimento del servizio scolastico: Euro 2.640,00 x 10 anni = 26.400,00”, con un canone annuo residuo di Euro 1.000,00 (mille euro all’anno!!!), 83,00 Euro al mese.
Non dimentichiamo la convenzione dell’Impianto sportivo di Via Bellini, che all’art. 4, stabilisce che, per i primi cinque anni, il canone (non richiedibile alla luce del divieto derivante dal programma Più Europa POR_FERS Campania 2007/2013) venga “sostituito” dall’accollo di interventi di miglioramento per soli Euro 13.200,00 (oltre IVA). Non è finita qua, l’impianto definito “Mellusi I”, non potrebbe essere sub locato, eppure, la nostra ASD, a causa dell’assoluta carenza strutturale dei campi affidatigli, in più di un’occasione, ha dovuto versare un corrispettivo per svolgere la propria attività nel detto impianto. Inoltre, sempre per l’impianto da ultimo citato, l’unica convenzione allegata è quella del 2004, con durata di anni 9.
Attualmente, la ASD che lo gestisce a che titolo occupa il campo e con quali condizioni economiche? Leggendo le convenzioni non si scorge il dato tecnico che abbia giustificato la differenza di trattamento economico in punto di determinazione del canone. Non ci sono studi di fattibilità e nemmeno indagini circa la capacità di produrre reddito dei singoli impianti sportivi.
Quello che emerge è che alcune strutture sono state affidate a prezzi “irrisori”. Per quelle più grandi, invece, attraverso un meccanismo di sottrazione (ad esempio, dei lavori a farsi), si è ridotto il canone in maniera drastica.
Ma una pubblica amministrazione può assumere decisioni slegate dai principi di eguaglianza, trasparenza, buon andamento e correttezza? Un PA può decidere condizioni così diverse per le medesime attività, senza alcuna motivazione riscontrabile? Ancora, dalla lettura delle convenzioni, si apprende che anche altre ASD hanno maturato dei periodi morosità che, a differenza della ricorrente, sono state spalmate sui canoni a venire, con allungamento della durata della convenzione (cfr. pagina 2 convenzione campo “Meomartini” in cui si dichiara una morosità di ben due anni, in capo alla detta ASD).
*Perché solo l’ASD Star Games è stata “sfrattata” nonostante nei periodi in cui faceva fatica a versare il canone “comunque pagato” continuasse a chiedere al comune di rivedere la convenzione?* Chiediamo, quindi, al Comune di pubblicamente rispondere alle considerazioni sopra effettuate ed alla Procura della Repubblica, già interessata a mezzo querela sporta da questa ASD, di fare luce su queste differenze di trattamento. Credevamo e crediamo nella Giustizia!”