Dopo l’arrivo a Bocca della Selva il Giro d’Italia è ripartito questa mattina da Foiano di Valfortore. Un appuntamento con la storia per il comune sannita. Le ultime tracce “rosa” risalgono al 1933, altri tempi. Foiano, con i suoi 1400 abitanti probabilmente è uno dei comuni più piccoli ad ospitare la partenza del Giro. Premiata la tenacia del sindaco Giuseppe Antonio Ruggiero e del comitato tappa. Il Giro d’Italia è una grande festa: grandi e piccini, tifosi o semplici appassionati. Un’atmosfera gioisa, colorata ed emozionante.
Tra i momenti più attesi il “foglio firma”. Applausi e urla per tutti, ma i decibel sono aumentati quando a salire sul palco sono stati la maglia rosa Tadej Pogacar e Einer Rubio, ciclista colombiano cresciuto nella squadra sannita della Vejus (le dichiarazioni nel servizio)
La partenza del Giro da Foiano di Valfortore chiude la due giorni della Caronava sulle strade sannite. E la risposta della cittadinanza è stata più che positiva: da Arpaia fino a San Bartomeolo in Galdo ( ultimo comune della provincia attraversato dalla Corsa), tutti in strada per immortalare il passaggio dei corridori.
Anche l’organizzazione sembra apprezzare il Sannio: a distanza di tre anni ieri sono tornati protagonisti i vigneti della Valle Telesina e Bocca della Selva è diventata sede di arrivo di tappa. In molti, anche dalla tivu, hanno potuto apprezzare lo scenario quasi lunare dei tornanti che portano a uno dei luoghi più suggestivi della provincia.
Lo stesso si può dire per il Fortore: chi ha raggiunto oggi Foiano ha fatto un vero e proprio tuffo nella natura. Sembra retorica ma non lo è: oltre lo sport, il Giro rappresenta sicuramente un volano per il turismo.(le dichiarazioni nel servizio)