Le dichiarazioni di Matteo Andreoletti in vista di Messina-Benevento: “Il Messina ha giocato praticamente ogni tre giorni, potenzialmente può essere un vantaggio, ma ha fatto ampio turnover e sono convinto che cercherà di utilizzare quante più energie fresche possibili. Noi abbiamo recuperato al massimo e sceglierò in base a quello che ho visto in settimana. Il Messina ha raccolto la maggior parte dei punti in casa, su un campo ampio che valorizza la sua manovra. E’ l’unica ad aver fermato l’Avellino di Pazienza. Affrontiamo una squadra con un’identità chiara. Per semplificare dico che è la squadra più zemaniana del girone. Ci sarà da difendersi in alcune fasi e se ripartiamo bene abbiamo le qualità per far male. Non avremo il dominio per 90 minuti, ma dobbiamo andarcelo a prendere per quanto più tempo possibile”.
Sulle scelte: “Andare a toccare qualcosa che funziona può turbare. Oltre l’ultima partita però bisogna anche vedere il lavoro in settimana, non voglio stravolgere ma al tempo stesso va premiato il lavoro in settimana. Don Bolsius con il Potenza non è stato insufficiente, su di lui abbiamo grandi aspettative. E’ un giocatore che nell’uno contro uno può determinare, anche dall’inizio. Non sa neanche lui quanto è forte, deve migliorare nella richiesta tecnico-tattica, non deve perdere la sua instintività ma si lavora anche con i compagni. Karic con le sue caratteristiche, ovvero di un giocatore di corsa ed intensità, se gioca avanti è un giocatore equilibratore. Non ci si può aspettare l’interpretazione di giocatori come Ciano o Don. Pinato e Ciciretti? Sono due situazioni diverse, per Amato l’obiettivo è riconquistarlo su intensità e minutaggio, non mi aspetto che passi da 0-100 in poco tempo. Pinato è ristabilito, il suo problema è solo convincere col dolore, sperando che diminuisca con il tempo. Farlo giocare sulla trequarti? E’ una domanda che ci stiamo facendo, io credo che sia una mezzala di inserimento. Dovrà rinconquistarsi la maglia ora che rientra, in futuro può essere una soluzione.
Improta è un giocatore che da tantissime soluzioni, oggi lo vedo meno come trequarti. Vorrei confrontarmi con lui e capire quali sono i motivi per cui si è trovato meglio a destra, ma credo che a sinistra ha tutto per dare il meglio. Le referenze su Pastina erano pessime, ma quello che posso dire è che io non ho fatto nulla. non ho fatto altro che allenarlo. E’ un giocatore mancino che può dare tanti vantaggi, dal primo giorno ho visto un giocatore che dà il massimo. E’ un ragazzo del 2001 che credo che abbia dei margini incredibili. Mi sento di consigliargli di non accontentarsi. Credo che il rendimento sia figlio di qualcosa che è partito da lui. Il mio più grande dubbio ora è la difesa, perché credo che i 4 più utilizzati fino ad oggi hanno risposto con grande qualità. Diventa complicato escluderne uno ed in più c’è Terranova ancora fuori dalle scelte. La lettura nelle scelte quindi è strategica, in base alla necessità di avere un regista in più difensivo, oppure se puntare più sulla tenuta nell’uno contro uno. La valutazione quindi è solo sul tipo di partita che mi aspetto”.
Fase offensiva: “Abbiamo sempre creato i presupposti per segnare più gol. Stiamo lavorando su questo, non mi preoccupa molto, perché conosco l’abilità dei miei attaccanti. Ferrante è un attaccante ed è normale che ha voglia di segnare, sono convinto che il gol arriverà naturalmente ed il rientro di Marotta in questo senso diviene molto importante. Sarei preoccupato se non ci fossero i presupposti per segnare, ma così non è. Il gol arriverà per Alexis e Ciano, abbiamo margini e questo è quello che mi rende più fiducioso”.
Bilancio dei primi 4 mesi di Andreoletti: “Mi sembrano 4 anni, sono stati mesi impegnativi. Alleno una squadra importante e ci sto mettendo tutto quello che è nelle mie possibilità. Ci stiamo mettendo voglia e passione con il mio staff, dico spesso che la soddisfazione più bella è sapere da dove siamo partiti, figli di una retrocessione con situazioni particolari, oggi penso che abbiamo creato qualcosa di particolare. Chi gioca onora la maglia e credo sia l’aspetto più importante che fino ad oggi mi sento di dire che abbiamo centrato. I risultati sono buoni, accetto le vostre pagelle. Credo che non ci sia nulla di più importante del bene della squadra. Se hai delle idee, ma vedi che il bene della squadra è un altro, devi essere bravo a gestirlo. Pensavo che il percorso fosse solo più lento, non abbiamo abbandonato una strategia, la mia idea è sempre quella, di avere una squadra che ha il dominio del gioco. Sarebbe stupido mettere me stesso davanti a tutto. Ho un’idea diversa e sto cercando di fare un campionato importante. E’ qualcosa che mi è capitato già di fare in “.
Verso gennaio: “Il regalo di Natale? Un’ottima idea sarebbe già rimanere in panchina (ride ndr). Credo che sarebbe troppo facile dire manca un giocatore, credo che l’obiettivo più bello sia andare in battaglia con i soldati che abbiamo e lavorare ogni giorno affinché rendano al massimo. Il mio compito è far esprimere tutti i miei giocatori oltre i loro limiti. Se tra due mesi mancherà qualcosa, sono certo che la società non si tirerà indietro. Abbiamo una rosa forte. I giovani? Non credo che siano sei mesi persi anche per quelli che non hanno giocato. Sapevamo che qualche ragazzo avrebbe avuto meno spazio, ma la scelta è stata di averli con noi, credendo nello staff tecnico. I ragazzi lo sanno, è chiaro che la crescita di un giovane passa anche per la domenica e tra qualche mese dovremo tenerlo in considerazione, ma la priorità resta il Benevento”.