L’amarezza della retrocessione è ancora da smaltire, ma il Benevento guarda subito avanti e prova a ripartire. Il primo tassello è stato già inserito con l’arrivo del nuovo direttore tecnico, Marcello Carli, che è stato presentato in conferenza stampa. All’incontro con i giornalisti, presente anche il presidente del club sannita, Oreste Vigorito.
Così si è presentato Marcello Carli: “Sono strafelice di essere qui. Il pres mi ha chiamato in un momento difficile per lui, ma anche per me. Mi tengo i miei errori, non ho mai cercato scuse. Questo tenermi dentro le cose, doveva darmi la forza di ripartire. Ci siamo parlati in maniera schietta e credo che anche da parte sua e credo di aver fatto la scelta giusta. Non posso sapere se farò bene, ma ho dentro cose positive da tirar fuori. Giocare in C o in A a me cambia poco, ho detto al pres cosa vorrei fare nella vita”.
Sull’allenatore: “Abbiamo parlato di caratteristiche. Ho in testa un nome, l’idea è quella di prendere gente che veda Benevento come qualcosa di straordinario. Ci piacerebbe ricominciare con un profilo giovane e fresco, ma se quando parleremo ci saranno dubbi, ne cercheremo un altro”.
Sulla squadra: “C’è un problema di contratti, qualche giocatore vorremmo cambiarlo. Anche lì però non chiedetemi chi, come è perché. Su quattro cinque nomi siamo convinti che dobbiamo cambiarli. L’idea è di cambiare il più possibile. Dobbiamo essere bravi a mettere un’anima e dare un’identità forte a questa squadra. Abbiamo fatto un programma di tre anni con una squadra rinfrescata, gente pronta e di fare un grande campionato. L’obiettivo? E’ sempre vincere, ma non facendo la squadra con l’almanacco. Anche la gente ha bisogno di una squadra fresca e vogliosa. Non so in che posizione arriveremo, ma voglio lavorare per dare un’anima a questa squadra. La parola aspettare mi intristisce, io giocherei sempre nella metà campo avversaria. Questo dipenderà anche dal mister, credo che la gente sia più facile emozionarla attaccando. Devo capire e devo vedere la squadra, mi sono limitato ad ascoltarli ora. Manfredini c’è la volontà di proporgli il prolungamento. Ora ascolto, poi al presidente ho detto che vedrà che faccio da direttore. Bisogna essere bravi a capire il momento e chi ha ancora voglia di dare un contributo. 4 o 5 abbiamo l’idea chiara di interrompere i rapporti. Più riusciamo a cambiare e meglio è, ma al società è un patrimonio e ci sono dei contratti”.
Sulla trattativa: “Quando ci siamo visti c’era ancora la possibilità di salvarsi, cercavo delle condizioni per venire che il pres mi ha confermato. Il pres è stato subito gentilissimo, gli ho detto che non cercavo la categoria, ma la persona. Per me era importante che il pres avesse la voglia di ripartire. Sul contratto ha voluto far parlare me, avrei potuto prendere mi di più ma va bene così (sorride ndr). Ci abbiamo messo un secondo. Mentalmente ho firmato un mese fa”.
La più grande difficoltà da affrontare: “Non sono difficoltà, ma problematiche da affrontare. La squadra va cambiata, ci sono contratti, il problema più grosso è trovare la persona più grossa che ci conduca. Quando non sbagli quella, difficilmente fai male. Nei prossimi giorni arriverà un mio collaboratore”.