Il Benevento strappa il pareggio al “Del Duca” contro l’Ascoli, ma è il come porti a casa il punto che conferma l’effetto benefico di Roberto Stellone. Una gara di cuore e sacrificio, “da squadra” come ama definirla proprio il neo tecnico giallorosso. Ospiti che partono ancora con un assetto camaleontico, quel 3-5-1-1 molto spesso modulato in 4-4-2 in fase di possesso, basato sulla duttilità tattica di diversi suoi interpreti. La gara parte bene per la formazione sannita, che al decimo si affaccia in avanti con La Gumina, ma è soprattutto alla mezz’ora a squillare dalle parti di Leali, con il sinistro improvviso di Acampora che chiama l’estremo difensore avversario agli straordinari. La sensazione è che il Benevento possa giocarsela fino in fondo, si intravedono trame di gioco e soprattutto la compattezza dei reparti lascia poco agli avversari. Al 35esimo però, l’episodio che cambia tutto. Improta nel tentativo di ricever palla smanaccia su Caligara, Cosso da due passi non ha dubbi ad estrarre il cartellino giallo, il secondo dopo l’ammonizione al decimo per il fallo su Falzerano. Provvedimento che appare molto eccessivo, ma tant’è e il Benevento resta in inferiorità numerica per oltre un’ora di gioco. Eppure, il Benevento di Stellone non si lascia abbattere dagli episodi sfavorevoli, tiene bene il campo e concede il minimo possibile all’Ascoli. E’ soprattutto negli ultimi 20 minuti di partita che la squadra di Stellone è costretta ad arretrare, tiene bene e lo fa anche con un briciolo di fortuna nel finale con la traversa piena al 96esimo di Simic. Il montante salva Paleari ed il Benevento, un punto d’oro che dà continuità e, soprattutto, ulteriore fiducia. Ora l’infrasettimanale con il Sudtirol, ancora in piena emergenza, ancor più aggravata dalle certe assenze di Leverbe e Improta, a cui con ogni probabilità si aggiungerà El Kaouakibi. Ma Stellone non perde sorriso e serenità, tutt’altro spirito si respira in ambiente giallorosso.