Non è stata una settimana semplice per il Benevento, non tanto per la prestazione non esaltante con l’Ascoli, quanto per i continui responsi dall’infermeria che hanno portato a sette il conto dei giocatori indisponibili per Cannavaro. Eppure, per il tecnico giallorosso, così come per la squadra, quel che soprattutto conta per la trasferta di Bolzano è il ritorno ai tre punti per evitare di essere risucchiato dalle sabbie mobili della classifica e, soprattutto, per un nuovo slancio mentale che possa portare ad una scolta.
Ne ha parlato Fabio Cannavaro in conferenza stampa alla vigilia della sfida in casa del Sudtirol: “Lasciamo qui dei giocatori importanti, – ha detto l’allenatore – ma sono abituato a pensare a quelli che scenderanno in campo. Ho approfondito le notizie che mi potevano servire, al di là degli infortunati abbiamo un bel po’ di giocatori da recuperare. Abbiamo lavorato soprattutto sull’aspetto fisico e mentale e alla fine chi andrà in campo sarà nelle migliori condizioni. Bisogna incidere nella testa, la paura che ho visto nel primo tempo di domenica è da eliminare. La paura ti fa giocare con il freno a mano tirato e noi non possiamo giocare così. Dobbiamo decidere se fare la guerra o giocare a calcio, ma in ogni caso non convien farlo col freno a mano tirato. La tranquillità te la da il risultato. Domenica era la mia prima partita, ma chiedo ai giocatori di mettersi a disposizione. Voglio gente libera di mente, il vincere per forza a volte ti rovina”.
Quanto pesa l’ultima gara nelle scelte: “Pesano di più gli infortuni ed hai meno scelta, sei più orientato ad andare verso scelte obbligate. Ho già dimenticato domenica, abbiamo già detto che è una partita da archiviare per pensare a domani dove abbiamo tutto da perdere, è la classica partita che se vinci è normale, in alternativa di nuovo critiche. Non possiamo permetterci di regalare un tempo”.
Sull’assetto tattico: “Pensavano poco in fase di appoggio, i tre erano sempre molto stretti. Per me sono molto importanti, in zona palla il braccetto deve essere a disposizione per un eventuale scarico senza paura di giocare, il resto sono cose che piano piano cercheremo di sistemare, il modulo è in funzione di quello che abbiamo. Cercheremo di adattarci, ma senza cercare alcun alibi e non bisogna regalare nulla. Domenica abbiamo giocato 3-4-2-1 ma si è visto poco, Ciano ed Improta erano già sulla linea degli attaccanti e non tra le linee. Sono caratteristiche diverse tra di loro, ma chiunque può stare tra le linee con una buona postura del corpo per andare a giocare in avanti. Stiamo lavorando per una gestione della palla non solo in verticale e stiamo cercando di lavorare su dei concetti, senza inventarmi nulla di strano”.
Su Improta: “Può giocare come esterno alto o come quinto, ha fatto anche la mezzala, è un giocatore di corsa con le dovute caratteristiche può essere paragonato a Fuser”.
Su Acampora: “Gli chiedo di essere più veloce e posizionarsi meglio col colpo, i tocchi in più dipendono da quello. Se vogliamo uscire da una pressione, dobbiamo essere proiettati in avanti. E’ un giocatore forte sulle gambe, è un giocatore importante per noi ma deve capire che dobbiamo giocare con due tocchi nella nostra metà campo”.
Su Schiattarella: “Stiamo lavorando, questa settimana ha raddoppiato gli allenamenti. Stiamo cercando di dargli delle basi importanti. E’ sicuramente uno che ci può dare tanto, ma stiamo cercando di far migliorare tutti i giocatori che sono indietro di condizione”.
Cannavaro deve gestire l’emergenza difensiva, prova a farlo col sorriso: “Io non posso giocare in difesa (sorride ndr). Difesa a tre o quattro? Dipende, sicuramente abbiamo solo tre difensori di ruolo e vanno gestiti. Si può adattare Letizia? Vediamo, speriamo che non ci siano altre emergenze, ma siamo pochi. Mercato degli svincolati? Non ho chiesto nulla alla società, perché mi sono concentrato su quelli che ci sono qui e fin quando non recupero tutti i giocatori questa non è una squadra valutabile, devo avere la possibilità di avere tutti a disposizione e poi capire. Già quello che ho”.
Verso il Sudtirol: “Un allenatore è legato al risultato, ma devo far capire ai miei giocatori che solo attraverso la prestazione si può arrivare al risultato. Dobbiamo essere consapevoli che attraverso una buona prestazione di squadra arriviamo ai risultati. E’ una squadra che gioca bene sull’avversario e che rientra bene, conosce pregi e difetti. Ha un attaccante forte fisicamente e dovremo essere bravi a schermarlo e fargli arrivare solo palloni sporchi. Sicuramente sarà una partita tosta. Sul profilo dell’aggressività e della voglia non possiamo essere secondi a nessuno, quella è la base. Successivamente vengono fuori gli aspetti tecnico-tattici”.
Sull’attacco e l’alimentazione della manovra offensiva: “Ciano ha le caratteristiche per giocare lì, ma poi c’è anche Simy e altri giocatori, dovrò gestirli. La Gumina è rientrato e ha fatto due allenamenti con la squadra, ma non mi va di rischiarlo. Dovrò fare una gestione diversa da quella che si fa normalmente. L’importante per me è occupare gli spazi ed andare ad alimentare l’azione offensiva e riempire l’area. Non mi piacciono i giocatori statici, certamene Tello è uno di questi. Ci sono mezzali che si possono inserire da dietro”.
L’adattabilità della squadra alle idee dell’allenatore: “Non sono orientato a pensare già a gennaio, penso a domani. Sicuramente con i giocatori che ho posso giocare con diversi moduli. Ci sono diverse soluzioni in squadra, l’obiettivo è recuperare quelli che abbiamo”.
Sui calci piazzati: “Avevamo iniziato a provarle, poi ha iniziato a piovere. Ho spiegato delle cose e davo per scontato che avvenissero certe situazioni, è fondamentale lo spazio tra gli uomini e su quella punizione con l’Ascoli con una distanza così importante è come aprire la porta di casa. In campo, a volte, i giocatori devono capire. Errore mio, ma loro stanno in campo e devono capire da soli e risolvere le problematiche, è stato un errore evitabile. Sono stato abituato che quello che sta dietro vede meglio ed è quello che deve parlare di più e dare di consigli, al di là del capitano e del calciatore esperto. Nel primo tempo eravamo in silenzio e se siamo così non mi piace. Se penso troppo perdo le sicurezze, son cose che noi dobbiamo eliminare. A volte giochi perché sai che vuoi vincere, altre che non devi perdere, ma la sconfitta ci deve far soffrire e ci deve dar fastidio”.
Allenamento a porte aperte: “Non c’è stato perché non ci abbiam pensato, nulla di fatto a posta. La prossima settimana apriremo martedì”.
Sugli infortuni: “Sono tempi lunghi, a parte Viviani che settimana prossima dovrebbe rientrare. Forte ne avrà per un paio di settimane”.
Sui messaggi che il tecnico ha ricevuto: “Mister Lippi mi ha detto che mi stava guardando. Mi fa piacere, è stato sempre affezionato ai suoi ex giocatori”.