Fabio Caserta si presenta alla sua nuova piazza. Inizia un nuovo ciclo per il Benevento, targato dal tecnico calabrese che in settimana ha siglato il nuovo accordo che lo legherà almeno per le prossime tre stagioni al club sannita. Questa mattina il neo allenatore giallorosso è stato ufficialmente presentato in conferenza stampa. A fare gli onori di casa, il presidente, Oreste Vigorito: “Quest’anno inventiamo una nuova parola. – ha detto il massimo dirigente – Il nostro motto è “Insieme” per vivere gioie e dolori, oggi non rinneghiamo la parola ma aggiungiamo “il rispetto delle regole”. Abbiamo avuto il piacere di chiedere a Caserta di sposare il nostro progetto, abbiamo la consapevolezza di aver scelto la persona giusta. Il disse Foggia non ha mai pensato di andare via e su mia richiesta è rimasto. Questa società non ha un direttore generale, ruolo svolto direttamente dal presidente. Io avrò un contatto diretto per competenze. Fonderemo un anno importante, è il momento di rimboccarsi le maniche per dare il meglio. Non ci sono grandi stravolgimenti nell’organizzazione, se non una maggiore partecipazione da parte di Alessandro Cilento, il giusto merito per un ragazzo da 15 anni nel Benevento. Caserta era nella mia mente da tanto, ma quand’era a Castellammare è stato difficile rincorrerlo. Un mese fa è stato proprio Manniello a scrivermi un messaggio e dirmi di prenderlo. Sarà un anno bello come quelli che sono passati, mi auguro con uno stadio aperto. Dovesse schiarirsi la questione, faremo gli abbonamenti, ma oggi non è possibile parlarne.
Ho pensato anche alla figura di un direttore generale per sollevare Foggia da alcune responsabilità, facendosi carico di responsabilità non sue. Poi ho pensato che oggi meno siamo, più vicini siamo e meno saremo soggetti a turbolenze. Ad oggi ci sono 40 componenti di questa società, ma dobbiamo ricordarci che siamo una società ed una squadra di Serie B.
Siamo in una categoria alla quale il Benevento ha sempre ambito. Non so dove andremo, ma non faremo brutte figure sui campi di calcio. Vogliamo portare questi colori con orgoglio e dignità. La Serie A oggi è composta da oltre 10 squadre che appartengono a fondi internazionali Ogni anno è diverso dall’altro, con la parola in comune che è “emozione”. Caserta ha avuto un contratto lungo, perché le parti hanno fiducia sul nuovo progetto. Il taglio economico non è conseguenza di un ridimensionamento, ma il riconoscimento degli errori del passato. Non sempre con un nome hai il rendimento sul campo e viceversa. Sceglieremo dei calciatori adatti al progetto tecnico del mister, dove entra la proprietà è ovviamente sull’aspetto economico e non solo. Se quel giocatore ha problemi di personalità o similari, è ovvio che la società subentra nella scelta. Se qualcuno vince un campionato può essere campionato, se ne vinci 4 o 5 vuole dire che qualcosa di buono l’hai fatta. Ho una voglia matta di ripartire. Alcuni giocatori che non volevo sono già andati, altri dovremo vedere, perché ci sono anche i contratti. C’è un’operazione di contenimento dei costi, in un anno dove non sai se avrai spettatori, non conosci la questione sponsor. Non si può pensare sempre di aprire il biglietto e fare cinquina. Quando ho incontrato Caserta ho voltato pagina. Sto imparando a non essere innamorato, perché quando lo sei vedi le cose in maniera diversa. Ci rialzeremo, anche perché non siamo caduti. Noi siamo tornati in una dimensione e dobbiamo tornare alla nostra realtà e tutto ciò che coglieremo sarà meravigliosamente accettato. Non siamo una società da due milioni di spettatori, ma siamo arrivati con il lavoro di tutti ad un’audience su Sky da 800mila spettatori. Alla prima mia partita eravamo 127 spettatori”.
Così si è presentato il nuovo allenatore. Fabio Caserta:
“Sono felice di far parte di questo progetto. – ha detto l’allenatore – Sono consapevole che dopo una retrocessione ci sono delle ferite aperte. C’è voglia di ripartire e di fare un campionato importante, dando dimostrazione che potremo lottare su ogni campo. Una retrocessione porta a tante ferite, bisogna voltar pagina e pensare a quello che sarà. Il 4-3-3 è il sistema di gioco che mi piace, ma bisogna fare i conti anche con il materiale che si ha a disposizione. Avremo modo e tempo per parlare di mercato. Per me è un’opportunità importante, la storia del Benevento parla da sé. Le scelte di mercato deve farle la società, io devo allenare. Mi piace produrre calcio, ma ci sono momenti in cui devi adattarti alla situazione. Non ho un credo, ma bisogna essere pratici. Il mio modello è Conte, credo che sia un allenatore che riesca a dare un’impronta”.
Con Sau ed Improta ci ha giocato e spiega: “Anche quest’anno mi è capitato di allenare ex compagni. E’ un po’ strano all’inizio, ma dopo qualche giorno passa tutto”.
Su Gori: “Ci darà una grande mano, conosce benissimo la piazza. Sono contento di trovare un bravo ragazzo ed un ottimo professionista”.
La replica al presidente del Perugia, Santopadre: “Ringrazio tutta la piazza di Perugia e il presidente per avermi dato quest’occasione. Non mi piace dire pubblicamente quello che penso, l’ho già fatto in privato. Si è parlato troppo di Caserta e della situazione Perugia-Benevento. Ho fatto una scelta, al di là del Benevento per motivi che Santopadre conosce”.
Nel corso della conferenza, è intervenuto anche il direttore sportivo, Pasquale Foggia: “Ripartire dopo una retrocessione è sempre difficile. – ha detto – La scelta dell’allenatore non è per età, ma per qualità. L’età è relativa, ci vuole tanto altro, quel tanto altro che abbiamo trovato in Fabio Caserta. Il lavoro sul mercato non può avere date precise, ad oggi abbiamo tanti giocatori sotto contratto. La base c’è, poi saranno le dinamiche su giocatori che conoscete a dire che accadrà. Vorremo proporre giocatori adatti alla filosofia dell’allenatore e della società. Nelle strategie di mercato incideranno tutte le componenti, partendo da quelle tecnico tattiche. In base a quello poi ci saranno tutte le altre componenti. Quello che faremo quest’anno è legato a politiche diverse dalla prima retrocessione. Oggi c’è un patrimonio di giocatori di proprietà, poi è ovvio che c’è il mercato. Glik saremmo felici di averlo, ma probabilmente vorrà continuare a certi livelli. Ascolteremo tutti, ma alle condizioni del Benevento e non degli altri. Abbiamo già in mente dei calciatori per il Benevento e ci saranno anche dei giovani”.