Una giornata di festa diventata tragedia sportiva. Fino al settantacinquesimo minuto di gioco per i tifosi biancoverdi era il derby perfetto: vittoria netta e primato in classifica. Poi il black-out, la rimonta, la sconfitta e la rissa post-gara. Per il popolo avellinese peggio di cosi non poteva andare: rabbia e sgomento, delusione e amarezza. Sentimenti negativi che hanno indotto Novellino a disputare il primo allenamento della settimana a porte chiuse, per riflettere ed evitare probabili contestazioni alla ripresa. Il tecnico di Montemarano da profeta in patria è diventato il capro espiatorio per la gestione di un finale di gara disastroso, per le sostituzioni che si sono rilevate sbagliate. Sarà una settimana intera a porte chiuse per l’Avellino in vista della trasferta di sabato a Pescara, delicata sia dal punto di vista della classifica ma soprattutto dal punto di vista psicologico. La compagine irpina, infatti, dovrà fare i conti con le decisioni del giudice sportive. In base alle informazioni fornite dai referti della procura federale e dell’arbitro, Novellino dovrà fare a meno di Marco Migliorini e Luca Lezzerini, espulsi nella rissa finale e incrociare le dita per evitare sorprese che in questi casi sono dietro l’angolo. Una buona notizia potrebbe arrivare dal recupero di Morosini, ma alla ripresa l’attaccante bergamasco ha svolto ancora lavoro differenziato mentre per Gavazzi seduta specifica. I calciatori impegnati hanno svolto, invece, lavoro defaticante.