BENEVENTO – E chi l’ha detto che le Streghe non vanno in paradiso? A mandarcele è George Puscas che mette il punto sulla finalissima dei Play Off, ma sono tutti i giallorossi guidati da Marco Baroni a regalare l’olimpo del calcio. La Dormiente nella notte dell’8 giugno si sveglia, ai suoi piedi si sognava ed ora la Serie A è diventata realtà. La matricola è stata sfacciata e nella magica notte di un full Vigorito saluta già la cadetteria, ma per salire ancora più su. Dopo il pareggio a reti inviolate del “Cabassi”, al minuto 33 il gol dell’uomo in più di Primavera inoltrata regala il successo. L’attaccante scuola Inter, rinato con le rondini al terzo centro negli spareggi promozione, il settimo stagionale, osannato dal pubblico che gli ha riservato una standing ovation da trentaduemila mani battenti. Il muro difensivo imperforabile, Chibsah macina chilometri e Viola mette in cassaforte palloni. Una macchina che non si inceppa, carburata dalla passione di una tifoseria che incanala entusiasmo ed euforia nel serbatoio alimentato dalla volontà che non fa accender spie di riserva. Adesso sì, in tutto il Sannio rotti gli indugi si pronuncia quella lettera: il Benevento è in Serie A.
Castori riprende il posto in panchina, dopo la squalifica, e si gioca la finalissima con tutte le carte, a meno di Lasicki che è partito con la Polonia U21. Non può dire lo stesso Marco Baroni che deve fare a meno di Melara e Falco. Il tecnico toscano recupera Ceravolo che va a ricomporre il tandem con Puscas in avanti in un 4-4-2 che riserva la sorpresa di Pezzi dal primo minuto. L’ex Pontedera completa dalla sinistra la linea a quattro con Lopez alzato sulla linea dei centrocampisti con il duo formato da Chibsah e Viola confermato. . Tra le file del Carpi, Castori dopo averlo preservato all’andata, si gioca Lollo dal primo minuto alle spalle di Mbakogu con Lasagna che partirà dalla panchina.
I TEMPO – Parte subito ad alti ritmi la formazione di casa che ci mette tre minuti a rendersi pericolosa: Eramo mette in moto Puscas che defilato prova ad incrociare con un gran destro che termina di un soffio al lato. La risposta del Carpi è praticamente immediata con Mbakogu che dal limite dell’area piccola ci prova col sinistro, ma blocca Cragno. Dopo l’occasione la squadra di Castori preme sul versante mancino, proprio dal lato che aveva messo in difficoltà i giallorossi nella gara d’andata. In partenza Baroni la imposta sulla compattezza, scavalcando 30-40 metri di campo con rilanci immediati dopo aver recuperato palla per l’attacco della profondità degli avanti. Al Carpi il pallino nella prima parte, ceduto volontariamente nell’ottica della gestione del match. I biancorossi sono insidiosi ancora al 18esimo: Di Gaudio taglia il campo e serve Mbakogu che difende palla e si gira per calciare col destro, palla di poco fuori. La risposta dei padroni di casa arriva al minuto 24, sugli sviluppi di un corner alimenta Eramo per la girata di Lucioni che impatta bene, senza riuscire però ad angolare troppo la sfera che Belec riesce a bloccare in due tempi. La squadra sannita si scioglie e alla mezzora costruisce una nuova azione, avviaza da Pezzi, passata per i piedi di Viola fino al lavoro di Puscas che aggira Poli per andarla a piazzare, ma Belec riesce a deviarla e salvarsi in corner. E’ il momento della Strega che ha fame di gol e lo trova al 33esimo: azione sviluppata dalla destra con la sovrapposizione di Venuti che dal fondo taglia in area per l’assist che trova l’anticipo su tutti di George Puscas. E’ l’uomo dei Play Off che sblocca la finale. Trovato il vantaggio il Benevento prende in mano le redini del gioco e chiude il primo tempo in vantaggio e crescendo di gioco.
II TEMPO – Il Benevento inizia la ripresa come aveva chiuso il primo tempo e al quinto colpisce anche un legno sulla gran conclusione di Viola che batte Belec, ma che strozza l’urlo stampandosi sul palo. Ha poco da difendere Castori che inizia a cambiare trazione, dentro Lasagna al posto di un difensore e ridisegna i suoi con un 3-4-1-2 molto offensivo. La squadra biancorossa prova ad alzare il baricentro, le azioni offensive partono sempre da Di Gaudio che all’ora di gioco ci prova anche in solitaria scaricando il destro, deviato da Cragno. Scorrono i minuti, la squadra emiliana prova ad imbastire qualche manovra pericolosa, restano corte le linee giallorosse che impediscono conclusioni verso la porta. E mentre il Carpi negli ultimi minuti, ricerca almeno un gol in questo doppio atto, il “Vigorito” intona cori, pregusta la festa e si scalda in attesa di quell’urlo finale che scatta al triplice fischio, l’ultimo in Serie B, un percorso durato solo una stagione ma in fondo al quale gli Stregoni vedono un traguardo ancor più epico. Il capitolo cadetto della storia termina con un esito impossibile da immaginare solo un anno fa. Nel giro di un anno e mezzo, da Martina A…
Il Benevento si prende le chiavi in palio ed apre le porte. BENVENUTI IN PARADISO
Benevento (4-4-2): Cragno; Pezzi (90’+1 Padella), Lucioni, Camporese, Venuti; Lopez (79′ Del Pinto), Viola, Chibsah, Eramo; Puscas (72′ Cissè), Ceravolo. A disposizione: Gori, Ciciretti, Gyamfi, De Falco, Buzzegoli, Matera. Allenatore: Baroni.
Carpi (4-4-1-1): Belec; Letizia, Romagnoli, Poli (51′ Lasagna), Struna (19′ Sabbione); Di Gaudio, Bianco, Mbaye, Jelenic; Lollo (73′ Fedato); Mbakogu. A disposizione: Colombi, Gagliolo, Concas, Beretta, Carletti, Pasciuti. Allenatore: Castori.
Arbitro: Sig. Fabrizio Pasqua (Gori di Arezzo – Santoro di Catania. ADD: Pinzani di Empoli – Nasca di Bari. IV: Bindoni di Venezia).
Marcatori: 33′ Puscas
Ammoniti: 62′ Eramo (B), 64′ Bianco (C), 68′ Lollo (C), 74′ Mbaye (C),
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