PERUGIA – La battaglia dei 22 in campo, la partita a scacchi tra Bucchi e Baroni e lo spettacolo sugli spalti del “Curi”. La Strega in Umbria stacca il pass per le finali Play Off, regala in trasferta una notte magica dal vivo dai 1600 del settore giallorosso, ma con trepidanti cuori nel Sannio, pronti ad organizzare l’ultima notte dei sogni nell’ascendente parabola calcistica della città campana. E c’è tanto di Baroni in una gara minuziosamente preparata, gestita nel primo tempo in vista dell’impeto della ripresa. Quell’onda d’urto biancorossa che nel secondo tempo c’è stata, quando Bucchi ha dovuto rompere gli indugi e giocarsi il tutto per tutto con lo scorrere dei minuti sul cronometro che pesavano sempre più sulle schiene di Del Prete e compagni. C’è stato da soffrire, ma i giallorossi lo sapevano, sempre insidiosi in contropiede ed aspettando proprio gli ultimi dieci per mettere il punto. La rete di Puscas, l’uomo in più di questa scalata ha innescato la gioia, ma non scacciato la tensione che è tornata altissima nei minuti di recupero con il pareggio di Mustacchio. Gli ultimi quattro minuti sono stati banditi per i cardiopatici, fatti scorrere con la grinta ed il cuore dagli Stregoni che hanno difeso con le unghie e con i denti un pareggio che vale le Finali. Adesso sì che alzando lo sguardo il Benevento inizia a vedere il Paradiso, per avere le chiavi gli ultimi 180 minuti con il Carpi, la seconda metà sarà al “Vigorito”. Ai piedi della Dormiente il cancello da spalancare.
Dopo l’impresa il Carpi aspetta assistendo dalla poltrona il suo avversario nelle finali per giocarsi il posto il Serie A.
Entrambi gli allenatori confermano nove dei rispettivi undici della gara d’andata. Bucchi opta per un cambio nel tridente dopo parte Nicastro a lato di Di Carmine con Terrani confermato a sinistra. L’altra novità riguarda il centrocampo dove parte dalla panchina Gnahorè, protagonista in negativo della dormita fatale per il gol di Chibsah, al suo posto parte Ricci. L’assenza degna di nota per il Benevento riguarda l’attacco, non c’è neanche in panchina Fabio Ceravolo vittima di un problema muscolare. Al posto del cannoniere giallorosso c’è Karamoko Cissè per un Benevento che parte direttamente col 4-4-2 con Falco esterno destro ed Eramo sul versante opposto. In difesa a completare la linea dei quattro sull’out destro c’è Venuti, mentre in mediana confermata la coppia formata da Viola e Chibsah.
I TEMPO – Passano pochi secondi e la prima fiammata giallorossa impegna già Brignoli: dagli sviluppi di un calcio d’angolo Lopez calcia al volo di destro trovando la deviazione di un difensore biancorosso, testando subito i riflessi del portiere avversario. I giallorossi concedono in avvio maggior giro palla agli avversari nell’ottica della gestione dell’intera gara, ma al quarto d’ora sono pericolosi con il contropiede innescato da Falco ed orchestrato da Puscas che libera Eramo al tiro, deviato. Al 21esimo i giallorossi sono ancora Pericolosi con Puscas che rientra sul destro, salta netto Volta e scarica, ma la conclusione è centrale e facile da bloccare per Brignoli. Per il primo tiro verso la porta di Cragno bisogna aspettare il minuto 27 con Di Chiara che ci prova direttamente da calcio di punizione, senza impensierire il portiere. Prende coraggio la squadra di Bucchi che dopo qualche minuto si ripropone in avanti prima con il destro al volo di Dezi e poi con il colpo di testa di Brighi, ma senza inquadrare lo specchio. Il Perugia ha provato a fare la partita contro un Benevento ben organizzato e praticamente mai in pericolo nella prima frazione, insidioso in contropiede ma mancando proprio nello spunto finale. Un registro simile anche alla gara d’andata, prima che i giallorossi alzassero il baricentro nella ripresa.
II TEMPO – Rompono gli indugi i padroni di casa che iniziano la ripresa spingendo sull’acceleratore: Del Prete dalla destra nei primi minuti confeziona un paio di cross che gli avanti biancorossi non concretizzano per un soffio. Si infiamma il “Renato Curi” che alza i decibel, mentre costante continua l’incitamento dei sanniti dal settore giallorosso mai silente. Corso il pericolo, la squadra di Baroni alza immediatamente il baricentro, ricompattando i reparti: al decimo Chibsah soffia palla a Di Chiara sulla trequarti e mette in moto Falco che però arriva defilato alla conclusione, strozzando troppo il destro. Lo stesso tarantino ci prova dopo un minuto col suo piede preferito, ma la conclusione è centrale. Dalla corsia mancina si sblocca anche Lopez che all’ora di gioco mette in mezzo un cross dal quale la squadra umbra non riesce proprio a liberarsi, finché la palla non capita al limite sui piedi di Viola, ma il suo tiro è ancora una volta centrale e facile preda del portiere. La risposta del Perugia è immediata: torre di Di Carmine per l’acrobatica rovesciata di Nicastro che però alza troppo la mira. E’ arrivato il momento di spingere per i padroni di casa e Bucchi così decide di aumentare il peso offensivo con l’ingresso di Mustacchio e passando ad un iperoffensivo 4-2-4. Ad essere pericolosi però sono ancora i giallorossi ancora con una conclusione da fuori di Falco che mira il sette ma senza centrarlo con il suo sinistro. Brivido ancora per Cragno per una deviazione su conclusione di Terrani che indirizza la sfera di poco a lato del palo. Il Perugia comincia a schiacciare, insidioso al 69′ con il mancino al veleno di Di Chiara che trova la grande risposta di Cragno. Terrani sciupa un paio di potenziali clamorose occasioni, il Benevento risponde con la percussione di Chibsah che incrocia bene il sinistro, ma trovando l’opposizione di Brignoli. Baroni corre ai ripari e riassetta i suoi con un copertissimo 3-5-2 con l’ingresso di Padella per Falco con una linea a cinque in fase di non possesso. Bucchi risponde con il tutto per tutto, in campo anche Guberti al posto di Volta, adesso è un Perugia a trazione prettamente anteriore. A sfiorare il gol però è ancora la Strega direttamente da angolo con la girata di Puscas che trova il muro di Brigoni, poi ancora bravo col piede a sventare l’assist di Viola che avrebbe trovato il tapin di Cissè. Proprio il guineano a dieci dalla fine getta alle ortiche un cioccolatino di Eramo aprendo troppo il piattone. E’ il momento degli Stregoni, arriva il minuto 82 e da calcio d’angolo il gol che vale una qualificazione: Camporese stacca di testa più in alto di tutti e trova ancora l’opposizione di Brignoli che però nulla può sul punto di Puscas che gonfia la rete proprio sotto al settore ospite dei 1600 che esplodono, rimbombando nell’Umbria. La reazione dei padroni di casa è d’orgoglio, a caccia almeno del pareggio che ancor un superlativo Cragno nega al destro a botta sicura di Nicastro. Il Perugia non molla ed in pieno recupero la riapre con Mustacchio: altri quattro minuti di speranze per i perugini, di sofferenza per Lucioni e compagni.
Perugia (4-3-3): Brignoli; Di Chiara, Mancini, Volta (76′ Guberti), Del Prete; Dezi, Ricci (62′ Mustacchio), Brighi (41′ Brighi); Terrani, Di Carmine, Nicastro; A disposizione: Elezaj, Fazzi, Gnahorè, Monaco, Guberti, Alhassan, Forte. Allenatore: Bucchi.
Benevento (4-2-3-1): Cragno; Lopez, Lucioni, Camporese, Venuti (87′ Gyamfi); Viola, Chibsah; Puscas, Falco (74′ Padella), Eramo; Cissè. A disposizione: Gori, Pezzi, Del Pinto, Melara, Ciciretti, Gyamfi, De Falco, Buzzegoli. Allenatore: Baroni.
Arbitro: Sig. Rosario Abisso di Palermo (Bindoni di Venezia – Baccini di Conegliano. ADD: Aureliano di Bologna ed Abbatttista di Molfetta. IV: De Troia di Termoli).
Marcatori: 82′ Puscas, 90’+1 Mustacchio
Ammoniti: 11′ Puscas (B), 14′ Lucioni (B), 40′ Dezi (P), 47′ Eramo (B), 79′ Cragno (B),
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