Il pareggio interno con il Vicenza ha lasciato l’amaro in bocca, perché nonostante un Benevento lontano dalla brillantezza che aveva luccicato fino a febbraio, i giallorossi hanno da recriminare per una direzione arbitrale non impeccabile ed anche un briciolo di sfortuna. Il rullino di marcia del girone di ritorno resta però da retrocessione ed i numeri dicono che la squadra di Baroni non va in gol da tre gare ed ha raccolto solo sette punti nelle ultime sette partite. Qualche segnale venerdì sera Lucioni e compagni lo hanno dato dopo la settimana di ritiro a Venticano, che è proseguito anche in terra romagnola. La squadra di Baroni già all’indomani della gara ha raggiunto Forlì per calarsi subito nel lavoro di preparazione alla gara infrasettimanale di Cesena. Una decisione che non è dipesa dal magro risultato col Vicenza, bensì già presa in settimana e che sarebbe stata portata fino in fondo in ogni caso, seppur dalla quale sembrerebbe esser emersa qualche discussione. Era stato chiaro il presidente Vigorito qualche settimana fa, quando aveva chiesto alla squadra di affrontare le ultime gare come se fossero tutte finali e quest’approccio ora diventerà fondamentale per non vedersi scappar via un obiettivo che solo fino a qualche settimana fa sembrava blindato. I giallorossi settimana dopo settimana sono tirati giù verso l’ardua lotta ai play-off che sono quanto mai in discussione, dopo aver perso anche il quarto posto seppur con dei danni davvero limitati nell’ultimo periodo anche a causa dei continui singhiozzi delle pretendenti ad una posizione in griglia. Dopo diversi esperimenti, Marco Baroni con i veneti è tornato nuovamente all’antico con quel 4-2-3-1 che se non altro ha paradossalmente ridonato quegli equilibri che erano stati instabili. La sua squadra rischia poco quando ha palla nella metà campo avversaria, resta un po’ sterile in fase offensiva, ma almeno tiene lontani i pericoli dalla propria area di rigore. Scacchiere che dovrebbe essere confermato anche al “Manuzzi”, anche se dovrà fare a meno degli squalificati Lopez e Ceravolo, dovendo quindi modificare l’intera catena mancina. Con la scelta di Pezzi praticamente obbligata per chiudere il pacchetto arretrato, in avanti dovrebbe essere Cissè ad agire da terminale offensivo con uno tra Eramo, Matera e Melara da schierare sulla linea dei trequartisti. Scelta che dipenderà dall’interpretazione della gara, perché l’ex Samp permetterebbe anche di mascherare un 4-3-3 con uno tra Viola e Buzzegoli vertice basso, mentre con Melara dal primo minuto poco cambierebbe dal punto di vista tattico, seppur con caratteristiche differenti dell’interprete. Baroni si è detto soddisfatto dell’atteggiamento dei suoi sfoderato con il Vicenza e quello dovrà essere il punto di partenza a cui inevitabilmente aggiungere anche un ritrovamento nelle giocate con un assetto che dovrebbe ridare quelle certezze iniziali. La chiave, dice il toscano, non risiede tanto nei numeri ma qualunque venga scelta dal mazzo dovrà esser quella per aprire la porta e ritrovare i tre punti.
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