Benevento cinto dalle mura del ritiro in una settimana davvero cruciale per gli scenari di questo finale di stagione. Doppio lavoro per i giallorossi che devono ricaricare le batterie soprattutto dal punto di vista mentale, ma non solo. La scelta del ritiro è stata chiarita come manovra per ricompattare e ritrovare la giusta concentrazione, aspetti misti chiaramente a quelli del campo dove gli allenamenti mirano sopratutto al recupero delle energie fisiche da far esplodere poi in queste ultime sei gara con un occhio chiaramente rivolto ai possibili play-off che Lucioni e compagni non vogliono farsi sfuggire. In conferenza stampa Marco Baroni è stato più enigmatico che mai ed ha dato ben poche indicazioni lasciando aperta ogni ipotesi. “Il 3-4-3 non è da escludere che venga riproposto”, ha detto, anche se appar più probabile un ritorno alla difesa a quattro ma con un assetto che dovrebbe dipendere soprattutto dal recupero di Ciciretti e con Melara in forte dubbio. Potrebbe anche essere un Benevento nuovamente col 4-2-3-1, magari più equilibrato sull’esterno mancino con uno tra Matera ed Eramo al posto di Cissè che comunque è parso in forma al “Rigamonti”, nonostante una settimana sottotono che aveva spinto il tecnico ad una partenza dalla panchina per il guineano. Nel caso in cui il fantasista romano non venga rischiato dall’inizio, allora resterebbe la possibilità del 4-3-3 con la variante di un Falco trequartista puro alle spalle di un tandem offensivo. Uno schieramento che verrebbe più dettato dalle caratteristiche degli interpreti, piuttosto che dall’identità di una squadra che comunque con qualsiasi assetto schierato ha sempre proposto gioco sulle fasce, dal quale difficilmente prescinderebbe. Ultime ore per decidere prima che i riflettori del “Vigorito” si accendano.
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