Cittadella un passo indietro ma che non deve arrestare la marcia dei giallorossi. La carica è partita proprio dal vertice massimo del club sannita che ha chiesto alla squadra sannita il massimo in questo finale di stagione per sette partite da affrontare come sette finali. Il Benevento ha aperto la settimana di lavoro proprio martedì pomeriggio in vista di un’altra trasferta, stavolta a Brescia nel match di lunedì in Alibis. Assenza certa sarà quella di Amato Ciciretti, fermato per un turno dal Giudice Sportivo dopo il rosso rimediato al “Tombolato”. Ecco perché ancor più importante sarà valutare Filippo Falco che dopo i problemi fisici delle ultime settimane aveva ritrovato la convocazione proprio sabato scorso, ma senza neanche andare in panchina. Il fantasista tarantino era tornato a lavorare col gruppo negli ultimi giorni della scorsa settimana e sarà osservato speciale delle prossime sedute di allenamento proprio per andare a ricoprire la casella lasciata vuota dal collega romano. Altra freccia che Baroni conterà di avere nella faretra è quella di Geroge Puscas che dopo due mesi si è rivisto nella trasferta veneta e magari con l’opportunità di iniziare a mettere qualche minuto nelle gambe già a partire dalla prossima. La sconfitta di Cittadella non dovrebbe spingere Baroni ad un cambio tattico, semmai negli interpreti specie a centrocampo dove ancora una volta non ha convinto l’opzione “muscolare”, ma non è da scartare a priori il 4-2-3-1, perché il rientro di Falco permetterebbe il ritorno al passato con conseguente dirottamento di Melara sul versante destro. Per il nuovo disegno tattico, invece, fondamentale è l’impiego di Mirko Eramo che seppur ancora non al top risulta essere di fatto l’unico a disposizione con le caratteristiche della mezzala pura, a parte qualche adattamento e l’esperimento che comunque Baroni vorrebbe testare della convivenza tra Viola e Buzzegoli, magari con il primo sul centrosinistra. Nuove variabili che il tecnico toscano potrà testare nell’intera settimana a disposizione, in previsione di un nuovo tour de force con tre impegni ravvicinati e condensati in otto giorni dopo la sfida del “Rigamonti”.
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