E’ servito il terzo scrutinio, ma alla fine non cambia nulla sulla poltrona più importante della FIGC dove è stato confermato Carlo Tavecchio con il 54% delle preferenze contro il 46% circa del rivale, Andrea Abodi. Vittoria non schiacciante del confermato numero uno della Federazione con dei dati che comunque lascerebbero emergere una frattura che potrebbe anche riflettere un malessere nel calcio che potrebbe complicare i piani della sua nuova gestione. Con la riconferma, Tavecchio dovrebbe puntare ad una nuova rivoluzione nella formula delle tre serie professionistiche di calcio. A partire dalla Serie A, dove le retrocessioni potrebbero essere ridotte a due, passando ad una Serie B che potrebbe tornare a 20 squadre con tanto lavoro da fare in Lega Pro che potrebbe essere drasticamente ridotta a due gironi.
E’ stata una battaglia elettorale certamente diversa rispetto a quella del 2014 con una vittoria schiacciante su Demetrio Albertini. Dopo tre anni la riconferma contro un candidato che già in passato aveva rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente della Lega B per tentare la scalata nelle votazioni alla presidenza della massima serie, senza però essere eletto, per poi tornare così nella governance della serie cadetta.
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