Il fortino del “Vigorito” è caduto con il Bari dopo oltre due anni, reggendo poi con la Salernitana anche se poi il Benevento non è riuscito ad aggiudicarsi l’intera posta in palio del derby. Un solo punto nelle ultime tre partite, concentrate in poco più di una settimana dove la squadra di Baroni non è riuscita a centrare il definitivo riscatto, senza riuscire ad accelerare in classifica. Eppure in graduatoria la squadra sannita mantiene il quarto posto con le inseguitrici ancora a quattro punti, a cinque lunghezze rispetto a chi è davanti. 39 punti in palio permettono ancora di non precludere alcun obiettivo, anche se la classifica comincia a prendere una propria fisionomia, cortissima in ogni sua zona e con verdetti ancora impossibili da scrivere. Il Benevento ha l’opportunità ancora in casa di potersi buttare alle spalle quest’opaca parentesi che più o meno è coincisa con la fase corrispettiva del girone d’andata, dove la parabola discendente iniziò proprio a Salerno prima dei segnali di ripresa nella gara interna col Perugia, dopo due sconfitte consecutive con di mezzo la deludente prova di Trapani, fino al definitivo cambio di passo con lo Spezia. A Salerno un segnale, a Chiavari le conferme del momento no, sabato proprio con la Virtus Entella il Benevento proverà a chiudere l’attuale serie negativa. Serie magra dal punto di vista dei risultati, non sul piano del gioco con tre prove che tutto sommato hanno sempre convinto Marco Baroni, che vuol ripartire proprio dalla filosofia di gioco, puntando sulla concretezza. Settimana tipo a disposizione anche per provare a recuperare interpreti fondamentali per la brillantezza del gioco offensivo come Ceravolo, Cissè e Ciciretti. Il 4-3-3 sarà ancora studiato, quale alternativa per provare a dare una nuova componente di imprevedibilità che il Benevento sta perdendo avendo ormai staccato da dosso l’etichetta di sorpresa, ma confermandosi come una realtà di questo torneo.
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