Bruscamente si è interrotta la serie positiva dell’Avellino che si ferma a nove con i cinque schiaffi rifilati dal Perugia al “Partenio”. Un Avellino irriconoscibile rispetto a quella squadra che bene aveva fatto in quest’anno solare, rivitalizzata dalla cura Novellino. Il tecnico nella conferenza post-gara ha accentrato su di sé tutte le responsabilità del KO nel tentativo di non urtare la serenità che il gruppo ha riconquistato proprio con l’arrivo del trainer di Montemarano. Uno stop ci può stare, senza far drammi, l’obiettivo adesso è quello di riscattarsi immediatamente nella trasferta di La Spezia. In Liguria un ulteriore stimolo potrebbe essere proprio la classifica, perché la squadra di Di Carlo dista quattro lunghezze e un eventuale risultato positivo permetterebbe addirittura di accorciare. I biancoverdi sono tornati al lavoro nel pomeriggio per aprire la settimana nella quale Novellino potrebbe considerare anche una nuova variante tattica. Provato infatti il 4-3-3 con Migliorini al centro della difesa che si candida per un ritorno in campo già dal primo minuto dopo l’infortunio che di fatto lo ha tenuto fuori per gran parte di questa stagione. Con Djimsiti fuori, infatti, il tecnico dei Lupi sta valutando le varie alternative, anche se resta in pole Gonzalez per riempire la casella che il difensore albanese lascerà vuota per squalifica dopo il rosso rimediato sabato. Riguardo l’assetto tattico, un eventuale centrocampo a tre con un modulo che passerebbe ad un vero e proprio 4-5-1 in fase di non possesso potrebbe essere la strada per ridonare alla squadra la compattezza assicurata nelle giornate precedenti. Certo è che in un momento del genere l’Avellino dovrebbe partire dalle proprie certezze, soprattutto nell’assetto, e da questo punto di vista Novellino punta sempre sulla continuità del proprio lavoro, ma una nuova variante potrebbe essere nuova linfa nel caso la ricarica delle energie fisiche e nervose non basti.
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