Quella di sabato con il Latina non è stata una vittoria come altre. I tre punti conquistati con i nerazzurri sono stati conquistati con la testa, oltre che con i piedi di una squadra che ha dimostrato di essere in palla sotto diversi profili. Oltre lo svantaggio, il Benevento ha dimostrato di saper andare anche oltre la mancanza di ricambi e qualche affanno: in avanti Cozzi aveva ben poche alternative, non a caso ha dovuto successivamente adattare Lopez e Venuti, con un Ceravolo ad autonomia limitata ma che, come sempre, non si è risparmiato neppure quando la spia della riserva era accesa. Segnali di “mentalità” che la squadra ha acquisito anche con la maggiore consapevolezza di una classifica che rispecchia reali valori dimostrati sabato dopo sabato. I giallorossi sono scesi in campo con un unico risultato nella testa e neanche l’intoppo del gol di Corvia è riuscito a far saltare i piani. Lo step successivo adesso è in trasferta, dove per Lucioni e compagni la vittoria manca dallo scorso novembre nella sfida di Terni. Non è chieder troppo, perché questa è una squadra che pretende da se stessa.
A Vercelli con qualche arma in più per Marco Baroni che riprenderà il proprio posto in panchina e riavrà a disposizione Karamoko Cissè, scontato il turno di squalifica. Baroni che ha anche recuperato Buzzegoli, che sabato si è visto in panchina, e che valuterà per tutta la settimana per poter considerare eventualmente l’ipotesi di metter in campo finalmente il proprio nuovo esperimento con un centrocampo a tre e due trequartisti centrali alle spalle di Ceravolo. Starà a lui considerare se fare a meno, o no, comunque del guineano che a Verona ha dimostrato di essere in palla. Resteranno da valutare le condizioni di George Puscas, unico recuperabile per sabato rispetto agli altri assenti (De Falco, Eramo e Padella).
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