AVELLINO – Il messaggio della Sud è chiaro: “Nessun alibi, basta giustificazioni. Ora fuori i…”, insomma gli attributi. Carattere che l’Avellino cerca di mettere in campo, ma l’arrivo di Novellino non è bastato, almeno nella prima settimana, a cancellare le amnesie difensive di quella che è tra le peggior retroguardie del torneo (peggio ha fatto solo il Brescia). Eppure, la squadra irpina in avvio sfrutta al meglio l’episodio e trova anche il vantaggio da palla inattiva grazie alla punizione di Verde che si infila sotto al sette. La reazione dell’Ascoli non è neanche così impetuosa, ma dopo neanche dieci minuti Cacia serve su un piatto d’oro il pareggio a Gatto. Nella ripresa la solita dormita generale dietro apre la strada al Picchio, Perrotta senza guanti para e si guadagna il rosso che gli costerà anche il derby di settimana prossima col Benevento. Dal dischetto Cacia non sbaglia ed entra nella storia della serie B, raggiungendo a quota 125 il podio dei bomber di sempre Totò De Vitis e si conferma il miglior marcatore in carriera nella serie cadetta. Non fatica neanche troppo la squadra di Aglietti che scavalca proprio i Lupi che scivolano al terzultimo posto. Esordio amaro per Walter Novellino che alle prime nei subentri non conosce mezze misure e pareggia il bilancio con tre sconfitte alla prima.
Per l’esordio Novellino si affida a capitan D’Angelo in mezzo al campo con Paghera al suo fianco, anche se non al top. Il neo tecnico biancoverde disegna e modella il 4-4-2, marchio di casa, con Belloni e Verde sugli esterni senza toccar nulla nella linea a quattro di difesa. In avanti il tandem offensivo è formato da Castaldo ed Ardemagni. Si è fermato Radunovic all’ultimo, tra i pali Frattali con Offredi in panchina
Tra le fila dell’Ascoli il tecnico Aglietti deve fare i conti con le assenze. Non convocati gli infortunati Hallberg, Bianchi, Lazzari e Perez, con loro a casa per scelta tecnica Iotti e Pecorini. Bianconeri in campo con il 4-3-1-2 con Giorgi nelle vesti di rifinitore alle spalle di Orsolini e Cacia.
I TEMPO – Buono l’approccio al match dei biancoverdi che al quinto collezionano già la prima occasione direttamente da corner con la grande incuneata di testa di Djimsiti. Ottimo l’impatto di testa dell’albanese che, però, manda a lato. L’Ascoli è poca roba, bada solo a coprire bene il campo con un Avellino che prova a prendere l’iniziativa. Al 27′ la palla d’oro: punizione dal limite leggermente defilata a destra, la posizione ideale per un mancino. Si presenta Daniele Verde che con il sinistro disegna una traiettoria imprendibile per Diallo. Irpini in vantaggio grazie al terzo gol stagionale dell’attaccante scuola Roma per la corsa di tutta la squadra verso Novellino per abbracciare il nuovo allenatore. La risposta degli ospiti arriva dopo un paio di minuti sugli sviluppi di un calcio di punizione, da fuori ci prova Cacia col mancino, ma la sfera termina a lato. La squadra di Aglietti prova ad alzare i ritmi e al 38′ trova anche il pareggio con lo spunto ancora di Cacia sulla destra che serve in mezzo il pallone giusto per Gatto che la spinge dentro. La squadra irpina però è viva e dopo tre minuti sfiora di nuovo il vantaggio, questa volta da corner. Dalla bandierina Verde per la testa di Ardemagni che gira alla grande, ma la traversa si frappone tra l’ex Atalanta ed il gol.
II TEMPO – Nella ripresa Novellino inverte gli esterni ed al sesto l’imbucata di Ardemagni potrebbe essere quella giusta, ma il 33 è fermato da un dubbio intervento di Augustyn, proteste dei biancoverdi, ma il signor Aureliano lascia giocare. Dopo i primi minuti impalpabili, Crecco e Verde tornano nelle posizioni iniziali, poi dopo la ciabattata di Crecco all’8′, Novellino sceglie di sostituirlo per Belloni. L’Avellino sembrerebbe avere qualcosa in più, ma i padroni di casa inciampano al quarto d’ora: solita amnesia difensiva che favorisce il tapin per Orsolini che clamorosamente centra la traversa. Sulla respinta va Cacia a botta sicura, ma sulla linea salva Perrotta. Salvataggio solo apparente, perché il centrale ha toccato la sfera con un braccio: non ci sono dubbi, rigore ed espulsione per il difensore biancoverde. Sul dischetto si presenta lo stesso Cacia che non sbaglia. Il Picchio completa la rimonta e sfrutta al massimo le proprio occasioni, cambia l’Avellino ma non cambia il registro difensivo. Nonostante l’inferiorità, la squadra irpina prova a reagire dagli sviluppi di una calcio d’angolo con la conclusione di Belloni da fuori, ma Lanni si distende e blocca senza troppi patemi. Prova a non risentire l’Avellino dell’inferiorità numerica, ma l’Ascoli tiene. Assalto finale dei biancoverdi con Jidaiy a tutto campo che al novantesimo mette fuori ad un metro dalla porta l’assist di Camarà. Alza troppo la mira in pieno recupero anche Belloni, mentre Favilli di testa non centra la specchio in un capovolgimento di fronte. Non basta l’assalto, l’Ascoli sbanca il “Partenio-Lombardi”.
Avellino (4-4-2): Frattali; Gonzalez, Djimsiti, Perrotta, Donkor; Verde (72′ Camarà), Paghera, D’Angelo, Crecco (53′ Belloni); Castaldo (66′ Jidayi), Ardemagni. A disposizione: Offredi, Mokulu, Lasik, Asmah, Omeonga, Bidaoui; Allenatore: Novellino;
Ascoli (4-3-1-2): Lanni; Almici, Augustyn, Mengoni, Mignanelli; Carpani, Gatto (90’+3 Paolini), Cassata; Giorgi (72′ Felicioli); Orsolini (83′ Favilli), Cacia. A disposizione: Ragni, Gigliotti, Manari, Cinaglia, De Angelis; Allenatore: Aglietti.
Arbitro: Sig. Gianluca Aureliano di Bologna (De Troia di Termoli – Borzomì di Torino; IV: Viotti di Tivoli)
Marcatori: 27′ Verde, 38′ Gatto, 63′ rig. Cacia,
Espulso: 62′ Perrotta;
Ammoniti: 13′ Paghera (AV), 15′ Mengoni (AS), 49′ Djimsiti (AV), 60′ Gatto (AS), 85′ Favilli (AS), 90’+2 Almici (AS);
Recupero: 5′ st;