Al quarto tentativo la Scandone si riprede il Paladelmauro. Non è stato semplice sbarazzarsi della coriacea Brindisi di Sacchetti ma, alla fine, la squadra di Sacripanti ha portato a casa i due punti e interrotto una serie negativa che cominciava a diventare ingombrante. Il successo tra le mura amiche mancava infatti da una trentina di giorni, decisamente troppi per i biancoverdi che ieri hanno dovuto sfoderare una prova tosta e gagliarda per liberarsi degli avversari, bravi a restare in partita fino agli ultimi secondi. Eppure la Scandone ha dominato per lunghi tratti, scappando fino a +15 (all’intervallo lungo), per essere poi ripresa e costretta a lottare fino all’ultima palla, quella strappata agli avversari da un ispirato Ragland, autore di 22 punti e di una prova finalmente di sostanza.
Nella lista dei buoni vanno inseriti anche Zerini (10 punti) e Cusin, soprattutto per quanto fatto in attacco. In difesa infatti, in coppia con il gigante Fesenko, si concede ancora troppe pause. Così come il funambolico Randoplh che, insieme a Thomas, ha regalato qualche strappo importante alla partita. Una nota a parte merita anche la ritrovata vena della squadra dalla lunetta (15/15) che ha inciso non poco sul risultato finale. Green, ma lui non fa notizia, è stato glaciale nei tiri liberi decisivi e ha messo il sigillo ad un finale thrilling.
A fine partita coach Sacripanti confesserà di aver vinto una partita che temeva molto, soprattutto dopo l’amara sconfitta in casa con Tenerife. Dopo uno schiaffo così doloroso c’era da rialzarsi subito e rimettersi a correre senza guardare più indietro. La Scandone ha saputo soffrire e giocare di squadra e oggi, dopo aver riconquistato il Paladelmauro, può dire di essere più forte e pronta a giocarsi le sue carte fino in fondo.
Una bella iniezione di fiducia in vista della difficile trasferta di Champions in Lituanina dove la Scandone se la vedrà con la capolista del girone, la Juventus Utena. Non è certo l’avversario più comodo per allungare la striscia delle vittorie esterne in Europa e annullare il doppio scivolone interno, ma la Sidigas ha dimostrato di avere spalle larghe e mani fredde e, soprattutto, di aver smaltito le tossine accumulate nelle ultime settimane di super-impegni. Si rigioca martedì, praticamente subito, con la certezza di avere una panchina lunga e competitiva, anche nei nuovi arrivati e negli uomini (vedi Zerini) meno utilizzati in questo avvio di stagione.