La sconfitta di Cesena è stata fatale per le sorti di Mimmo Toscano sulla panchina dell’Avellino. Una panchina che traballava ormai da settimane con il tecnico tenuto a galla da qualche risultato altalenante ma comunque insufficiente per dare una notevole sterzata ad un avvio stentato da parte della formazione biancoverde. I tre gol rifilati dai bianconeri hanno spinto la dirigenza irpina ad un cambio di rotta e ad affidare la guida tecnica della rosa a Walter Novellino, esperto della categoria ed allenatore di origini proprio irpine. Una caratteristica non da poco che il presidente del club spera possa essere determinante per voltare decisamente pagina.
“L’esonero è un fallimento per tutti e non solo per un allenatore”, ha ammesso Massimiliano Taccone questo pomeriggio prima della presentazione di Novellino.
Il direttore generale ha spiegato poi le motivazioni che hanno portato a questa scelta: “Non è del tutto un naufragio, perché se finisse oggi il campionato noi saremmo salvi. Forse, abbiamo dedicato troppo tempo a delle chiacchiere e ci siamo distratti un po’ tutti all’obiettivo. Il nome di Novellino è stato fatto per la sua esperienza e le sue capacità tecniche. Una scelta molto rapida ed un accordo raggiunto in soli dieci minuti. Novellino ha un accordo fino a giugno, declinando l’opzione per il prossimo anno perché vuole che la conferma arrivi attraverso i risultati e le convinzioni sul campo. Il discorso mercato non l’abbiamo ancora affrontato, valuterà la rosa e poi ne parleremo. Non conterà il nome dietro la maglia, adesso ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità”.
A chi chiede se l’esonero di Toscano non sia arrivato troppo tardi, il diggì replica: “E’ un discorso relativo, ma l’accordo triennale di Toscano non ha mai influito nella scelta. Ringraziamo Toscano e il suo staff per il lavoro di questi mesi e non era semplice lavorare in questo clima, già a partire dalla gara di Coppa Italia. Questo non deve essere un alibi per lui e per la squadra, ma certamente non era semplice lavorare in questo clima. I tifosi hanno il diritto di contestare, l’unico appunto è quello dello striscione sotto casa mia, ma dobbiamo metterci una pietra sopra e guardare al bene dell’Avellino, cercando di superare questo periodo. Il triennale a Toscano? Paga la società, quindi è libera di decidere quello che vuole. Sono certo che si troverà una soluzione col mister perché non credo che resterà fermo tre anni. Era una questione progettuale, poi le cose sono andate diversamente. Vedere un Avellino senza cattiveria e poco propositivo in avanti con uno dei migliori attacchi della B era limitativo, quindi abbiamo dovuto prendere una decisione”.
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