C’è una vecchia leggenda che circola tra gli ambienti calcistici che narra che i portieri bravi in Lega Pro, non possano essere competitivi in Serie B. Fandonie. L’esempio lampante a Benevento e non è un caso che Pier Graziano Gori sia stato protagonista delle ultime due vittorie dei giallorossi. L’estremo difensore ha collezionato quattro gettoni in questo campionato, ma quello di domenica è stato l’esordio stagionale al “Vigorito”. Neanche a dirlo, la vittoria col Cittadella porta anche la sua firma, con almeno due interventi prodigiosi, con il primo ha aperto il match, ma ha letteralmente salvato e blindato i tre punti ad un soffio dal triplice fischio con il miracolo sulla conclusione di Chiaretti. Troppo umile, però, quel ragazzo di Taranto che per i complimenti è lusingato, senza mai però salire sul palcoscenico:
“I punti non sono conquistati dai singoli, – ha esordito il portiere – ma da tutta la squadra. Sono state prestazioni importanti, ma ora la testa è alla gara con il Brescia”.
Per quella parata hanno tirato un sospiro di sollievo i tifosi, ha ringraziato la squadra. Immagine emblema di quella gara è proprio quel forte abbraccio di Padella sulla linea di porta.
L’estremo difensore ex Salernitana e Nocerina è intervenuto telefonicamente nel corso della puntata di ieri di Calcio e Altro, in diretta su Lab Tv, e ci ha svelato anche qualche particolare. Non tutti, però, perché a chi gli chiede cosa Padella gli abbia detto nell’orecchio, il portiere replica: “Gridava come un pazzo è impossibile ricordare cosa abbia detto. L’unica cosa che ricordo, è quanto forte mi abbia tirato i capelli”.
Quel suo intervento col Cittadella gli è valso un attestato di stima che nel calcio è quanto di più bello possa accadere. A sovrastare il suono del fischietto dell’arbitro a fine gara, il coro intonato spontaneamente dallo stadio tutto per Gori. Lui la definisce “un’emozione indescrivibile”. Poi ha raccontato: “C’ho pensato fino alla notte di domenica. In tribuna c’era anche mia moglie con le mie figlie e questo sarà un ricordo che porterò per sempre nel mio cuore”.
Con Benevento ha un feeling particolare e dopo aver centrato un traguardo storico per questa piazza, il sogno nel cassetto di Gori è proprio quello di chiudere la carriera nel Sannio. Eppure, le sue ultime prestazioni dicono che come atleta può ancora dare tanto. Lui dice “un paio d’anni vorrei ancora farli”. Beh, se Gori ha ancora tanto da dare con i progetti ambiziosi della società sarebbe una pagina bella, ma anche utile per il progetto tecnico, quello di proseguire questo matrimonio. Gori è in scadenza di contratto, ma questo non gli pesa: “Mi piacerebbe tantissimo chiudere la carriera qui. Sto ancora bene fisicamente. Per il momento non non cerco nulla, vado avanti per la mia strada poi quello che sarà, sarà”.
Chiude così Gori e noi con lui. Quel che sarà, sarà. Ma lui ha già dimostrato: uomo, professionista ed un grande portiere.
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