Non è stato solo a lungo corteggiato, perché c’era molto più di una trattativa per Mirko Eramo. L’affare per il trasferimento del centrocampista blucerchiato al Benevento era praticamente fatto, o meglio, le parti avevano raggiunto l’intesa, prima che la Sampdoria temporeggiasse nel bel mezzo di alcune operazioni da chiudere per infoltire il reparto. In realtà, dopo lo stop della Doria c’è stata anche una frenata del Benevento che aveva valutato il profilo dell’ex Trapani per caratteristiche ideali ad un centrocampo a tre, che inizialmente Baroni aveva nelle due idee. Complice il cambio tattico sperimentato dal tecnico giallorosso che, successivamente, ha cominciato a lavorare con moduli che prevedessero due soli centrocampisti, lo stesso club sannita non ha poi spinto l’acceleratore, considerate anche le titubanze della Samp.
Intanto, Eramo ha collezionato fino ad ora una sola presenza in campionato e la sua cessione a gennaio appare molto probabile. Della vicenda, comunque, ne ha parlato lo stesso centrocampista in un’intervista rilasciata a SampdoriaNews24: “È stata un’estate particolare questa, perché non mi aspettavo di essere chiamato in ritiro dalla Samp: sono venuto con le idee chiare, quelle di mettermi in mostra e cercare di mettere in difficoltà il mister. – ha dichiarato il calciatore – Conoscevo già alcuni meccanismi perché sono simili a quelli di Sarri, e Giampaolo ha apprezzato ma la società aveva fatto altre scelte. Ero d’accordo col Benevento, andai a salutare il mister ma mi disse “dove vai? ci vediamo martedì” e la società mi disse che il mister aveva voluto assolutamente che restassi. Mi ha fatto molto piacere perché apprezzo molto Giampaolo per il suo modo di allenare a prescindere dal mio impiego: anche non giocando mi sta insegnando tanto, – ha concluso Eramo – questi mesi alla Samp mi stanno aiutando a crescere”.
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