“Può arrivare anche il Real Madrid, noi vogliamo fare risultato”. Ha suonato la carica ai suoi mister Baroni che, con poche ore a disposizione per preparare il match di domani, ha lavorato soprattutto sulla testa dei suoi ragazzi. Un solo punto nelle ultime quattro partite, 3 KO di fila esterni, 6 gol subiti in questa serie e due gare a secco: rotta da invertire. Dal canto suo, Mimmo Di Carlo ha definito la partita “affascinante” e Benevento-Spezia è certamente una gara ricca di spunti. Quella ligure è la difesa meno perforata del torneo e al “Vigorito” ci saranno a confronto retroguardia meno battuta in casa contro quella più solida in trasferta. In così poco tempo difficile per Baroni preparare delle alternative tattiche, lo ha detto lui stesso in conferenza che si ripartirà da alcune certezze. Eppure, l’esperimento elaborato con il Perugia con Del Pinto mezzala aperta ed un attaccante largo a sinistra non andrà del tutto in soffitta, ma sabato scorso era per esaltare le caratteristiche di Cissè sulla fascia con il guineano che domani, invece, sarà assente per squalifica. Il tecnico giallorosso, però, può contare di nuovo su George Puscas, convocato e di nuovo arruolabile in campo. Chissà che non pensi all’impiego del romeno dal primo minuto, magari per un 4-4-2 o per schierarlo nella medesima posizione dell’ex Casertana di settimana scorsa. D’altra parte, se dovesse partire dalla panchina sarebbe molto probabile la partenza con il classico 4-2-3-1 con il rientro di un regista in mezzo al campo e con la classica linea di tre trequartisti alle spalle di Ceravolo.
Ceravolo che ha parlato in conferenza stampa proprio ieri pomeriggio: determinato l’ex Reggina e, soprattutto, convinto del lavoro che squadra e singoli stanno facendo. “Sono una punta” ha tuonato il calciatore per spazzar via subito qualche dubbio. Squadra che gioca proprio per esaltare le caratteristiche di Ceravolo in avanti che ci mette tanto movimento e lavoro sporco. Bravo ad attaccare la profondità, più in difficoltà quando le linee difensive rinculano e si chiudono eccessivamente. Lasciato in alcuni casi a lottare solo contro tutti. Questione di caratteristiche, in questo caso meglio giocare magari con una spalla che possa aprirgli spazi. Spazi che la retroguardia dello Spezia non concede, ma reparto di una squadra che non arretra affatto, ma che anzi propone gioco e che prova ad alzare il proprio baricentro. Gara che andrà letta bene tatticamente ma lo ha detto lo stesso Baroni, anche se con un Benevento meno bello, sarà fondamentale centrare il risultato.
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