Marco Baroni faceva il pompiere quando l’entusiasmo poteva proiettare verso obiettivi, forse, fuori portata. Non è da distruggere tutto ora. Dalla doppia trasferta, Salerno-Chiavari, il Benevento torna a casa con zero punti in tasca, ma con tanti spunti sui quali lavorare. Il rientro di Falco non è bastato, giallorossi che hanno cominciato a pagare il carico di straordinari delle prime sette, nelle quali l’allenatore toscano ha provato a mascherare emergenze, più che limiti. Squadra che si è dimostrata competitiva negli undici, con alternative da testare in difesa, qualcuna sulla quale contare per il centrocampo ma con un la pericolosità offensiva che non può prescindere dalle giocate individuali dei due folletti. Si è sentita la mancanza di Falco, ha provato ad ovviare Ciciretti ma non tutto il carico può andare sulle spalle del romano. In effetti, alla Virtus Entella i giallorossi ne hanno infilati due, pagando dazio per qualche errore di troppo. Quella che era una delle migliori difese del campionato, ne ha incassati ben cinque in due gare, quasi il doppio di quelle subite in avvio di stagione (7 partite). A parte Pezzi all’Arechi, Baroni ha sempre confermato il quartetto difensivo che aveva dato garanzie, affidandosi poi da centrocampo in poi a rotazioni che permettessero di mantenere equilibri inalterati, a parte le individualità impiegate. A Chiavari ha affidato la mediana ad una coppia collaudata, ma slegata dagli attuali meccanismi. Insomma, l’intesa Del Pinto-De Falco non manca, ma la completa assimilazione mediani-squadra non ha funzionato perfettamente nelle due fasi. Il KO ligure non è da imputare al solo centrocampo, ma la drastica scelta del tecnico toscano è emblema del momento che si ritrova a gestire. Lui di alibi non ne ha mai cercati, ma già nel post-Salerno aveva sottolineato come si fosse ritrovato a dover dosare e modellare alcune scelte sulla base di alcune criticità e non solo analisi tecnico-tattiche. Ceravolo a fare gli straordinari, nonostante il problema all’adduttore che può esser smaltito totalmente solo con il riposo, Cissè con un’autonomia limitata, così come Jakimovski, Pajac che richiede tempi di adattamento, Falco rientrato da un lungo stop e De Falco intralciato da un lieve infortunio.
Benevento che si è dimostrato competitivo negli undici, con qualche buona alternativa ma da valutare alla lunga. Squadra sprintosa nei 100 metri, ma da valutare ancora per la maratona. Bisognerà riflettere su questo, tentare di ricaricare le batterie e magari ricercare anche qualche alternativa tattica qualora i giocatori a disposizione non permettano la perfetta esecuzione del 4-2-3-1 ideale per Baroni. Da domani la squadra tornerà al lavoro e sabato avrà la possibilità di ripartire da un’altra certezza, quella del proprio fortino con un “Vigorito” inviolato da circa due anni, Play-off e coppe a parte (l’ultima sconfitta in casa risale al 23 Novembre: Benevento-Lecce). Di fronte, ci sarà la seconda squadra più in forma del momento (ultime 5 partite), ovvero il Perugia. Contro il Grifone, però, il Benevento potrà contare anche sul proprio fortino.
Powered by WPeMatico