Il sogno si avvera alle 19. Il Benevento è in serie B. Ottantasette anni di storia per colmare una lacuna insopportabile, poi bastano novanta minuti per far esplodere la gioia di un popolo troppe volte costretto ad ingoiar rospi. Oggi no, oggi il rospo è stato risputato chilometri lontano. Il Lecce, nobile decaduta, fa le spese della voglia matta ed esce dal Vigorito-Santa Colomba con le ossa rotte così come altre compagini, negli ultimi diciassette turni, sono state giubilate in modo netto in casa e fuori dalla banda di Auteri. Ed è delirio allo stadio e poi in città, una gioia irrefrenabile che va molto oltre il fatto sportivo. Tuttavia, da queste colonne non trapelerà nessuna indagine sociologica, nessuna retrospettiva moralistica che è tipico di quando una squadra meridionale riesce a vincere qualcosa. E’ successo ieri al Crotone che ha avuto la “colpa” di essere promosso in serie A che subito si sono scatenati i soloni ultragotici con le solite ponderazioni sulla Calabria la criminalità e la disoccupazione. Benevento, goditi la festa, purchè sia vera festa, e che sia grassa e che non si esaurisca subito. Te lo meriti.