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Benevento, Vigorito: “Col passato non si chiude mai del tutto. La realizzazione di questo sogno sarebbe un traguardo, non un punto di arrivo…”

Benevento, Vigorito: “Col passato non si chiude mai del tutto. La realizzazione di questo sogno sarebbe un traguardo, non un punto di arrivo…”

28 Aprile 2016 | by admin
Benevento, Vigorito: “Col passato non si chiude mai del tutto. La realizzazione di questo sogno sarebbe un traguardo, non un punto di arrivo…”
Sport
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Il silente passaparola, perché sembra timoroso ma spinto dalla necessità di dover far girare il messaggio. Quel messaggio è giunto anche alle orecchie dei tifosi giallorossi: c’è un ospite particolare alla presentazione del lavoro ‘Nel Sannio coltiviamo emozioni’, pubblicato dal Sannio Consorzio Tutela Vini con il contributo e la collaborazione di numerosi docenti, studiosi e ricercatori. All’appuntamento presente anche chi con il Sannio ha un legame particolare, che va oltre puri e formali titoli, ovvero l’avvocato Oreste Vigorito, in compagnia del direttore sportivo del Benevento, Salvatore Di Somma, e del tecnico, Gaetano Auteri.

Appunto, puri e formali titoli sono quelli che possono esser gettati via insieme ad una targhetta, ma resta il timbro indelebile sui frutti del proprio lavoro e, soprattutto, nella mente di chi quella targhetta non ha bisogno di leggerla. E non è un caso, che all’ingresso di Vigorito a Palazzo De Simone l’istinto dei presenti li abbia portati ad intonare: “C’è solo un presidente”. Perché Oreste Vigorito ha scelto di strappare quell’etichetta e di gettarla via, la targhetta non c’è più ma quella scrivania resta pur sempre la sua. Il calore e l’affetto dei tifosi presenti hanno reso impossibile frenare l’emozione e la commozione.

“Nel Sannio coltiviamo le emozioni” è il titolo del lavoro presentato e questo territorio, insieme a chi lo anima, è capace di coltivare e regalare emozioni. Tra le tante, quelle suscitate dal progetto del Benevento Calcio che ha permesso di far sognare un intero popolo. “Quando abbiamo comprato il Benevento Calcio,  – dice Oreste Vigorito – mio fratello Ciro disse: “ho comprato un’emozione”. Quell’emozione che solo il calcio ti sa regalare”. L’ex presidente del club sannita ha deciso di chiudere con quell’appellativo puro e formale, ma le strade di Vigorito e del Benevento non si sono separate del tutto. Anzi, il Benevento ha continuato a percorrere la sua strada, quella però che la famiglia Vigorito aveva intrapreso, allestendo un auto che senza il supporto del main-sponsor probabilmente si sarebbe fermata. Lui dice che sia giusto render merito a chi è da un anno che lavora per centrare un obiettivo che definisce “un traguardo e non un punto di arrivo”. Ma al progetto di quest’anno c’è in eredita tanto del lavoro della vecchia gestione che ha deciso, peraltro, di supportare questo progetto direttamente anche quest’anno tramite importanti sponsorizzazioni. Che ci sia o meno quell’appellativo, nel sogno che il popolo sannita sta cullando verso sabato, sperando di realizzarlo, c’è tanto di Oreste Vigorito. Merito alla nuova dirigenza, alla squadra ed al tecnico, ma anche a chi ha sostenuto questo progetto e sarebbe giusto che queste emozioni le vivi anche chi ha permesso di scoccare la freccia. Il Benevento è ad un punto da quel sogno e sabato potrebbe esserci l’appuntamento con la storia: “Non è mai possibile lasciare totalmente qualcosa. Probabilmente, dopo dieci anni eravamo tutti quanti un po’ stanchi – e parla al passato l’imprenditore  – Quando c’è la festa di nozze è tutto molto bello, poi un matrimonio si vede nei momenti difficili”. Lui che ha sempre la risposta a tutto, non può far altro che lasciarsi andare ad un sorriso ed una nuova botta d’emozione quando qualcuno gli dice: “Presidente, allora sabato venite al matrimonio e poi andiamo tutti insieme in luna di miele”.  Vigorito  non si sbilancia sul futuro, occhio al presente per centrare quel “traguardo”. Non nega e non afferma che sia un punto di partenza “quello lo avrebbe fatto il vecchio Vigorito”. Ma la realizzazione di un sogno spegnerà quel desiderio, ma non la facoltà di sognare. Chissà che realizzatosene uno, non ne nasca un altro…

A breve il video dell’intervista

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