“Il gol per me è stata un’autentica liberazione”. A parlare, ovviamente, il match-winner di una gara dal peso importantissimo. L’umiltà mista alla grinta di un ragazzo che ha dovuto far i conti con diversi infortuni in questa stagione, ma sempre pronto quando chiamato in causa. “Certe cose le senti e quando sono entrato in campo sentivo che avrei fatto qualcosa – ha rivelato Alessio Campagnacci nel post gara – Ovviamente, mi son detto, o faccio gol o faccio qualche danno (ride ndr). Qualche anno fa feci goal contro il Cittadella con il 19 e quando il mister me lo ha dato, ho pensato vuoi vedere che ci ha preso?”. Altro che danni, il suo gol non è stata solo la sua liberazione, ma la liberazione di 8000 cuori giallorossi che hanno invaso gli spalti del “Vigorito”.
“Il mister dice sempre che le motivazioni sono importanti non è stato un anno facile per me e sto cercando di dare il massimo in queste ultime partite. – ha dichiarato l’attaccante a fine gara – Ho voglia di togliermi qualche piccolo sassolino. Diciamo che mi faccio voler bene da tutti e quando sono in campo e in allenamento ci divertiamo. Non nascondo che per me è stata un’emozione incredibile l’abbraccio di tutta la squadra, sono stato commosso. Abbracci e schiaffi, tutti attorno a me. Non capivo più neanche dov’ero”.
Una gara importante, forse la più importante. Quella prova di forza che tuona forte. La squadra sente l’odore di un obiettivo importante, senza fantasmi del passato: “Noi al passato non ci pensiamo – ha detto, emblema di una squadra che bada al presente – stiamo pensando già al Martina dove vogliamo giocare e fare la nostra partita. Il Mister ci tiene tutti in tensione, sono maturo per capire che ora devono giocare i calciatori che hanno tirato Il mio gola lo dedico per prima ai tifosi e poi anche alla mia famiglia. Martina? Ora contano le motivazioni”.
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