La competizione dentro e fuori dal campo. Il calcio non si consuma solo in quei 90 minuti nel rettangolo verde e tutto ciò che è attorno si dice che faccia parte del gioco. Poi, ci sono i valori sportivi e soprattutto le norme comportamentali e del buon senso. A volte, il limite viene ampiamente superato.
Alzi la mano chi non si è stropicciato gli occhi nel leggere l’intervista del presidente del Foggia, Lucio Fares. Ogni rigo letto almeno due volte, perché difficile a credersi che le parole del massimo dirigente fossero davvero quelle che ci sembrava si aver letto. Tutto vero.
Lo spunto di Auteri nel post Cosenza e quel che è accaduto sugli spalti di Caserta hanno scatenato l’ira dei rossoneri. Sia chiaro, se il tecnico del Benevento parla di una scelta arbitrale di un altra gara, è del tutto legittimo replicare che un allenatore farebbe meglio a pensare in casa propria. Sia chiaro, quel che è accaduto sugli spalti del “Pinto” è assolutamente da condannare. Ma ci sono modi e modi ed in questo caso siamo andati davvero oltre.
E’ passato poco più di un mese da quell’increscioso episodio del Foggia al rientro dalla disfatta di Andria e la solidarietà è stata piena da parte di tutto il mondo del calcio. Spesso ci chiediamo del perché avvengano ancora questi episodi, scaturiti alla base da sfere che non c’entrano col calcio. Addetti ai lavori, dirigenti e giornalisti si riempiono la bocca di ipocrisia e frasi di circostanza, perché quando si trovano dall’altra parte sono tutti pronti ad attaccare in ogni modo. Tutto fa parte del gioco, dicono. E, per carità, anche noi ci divertiamo, ma come si fa a desiderare un calcio più sereno se è dall’interno che la miccia viene accesa. Il paradosso è che nel calcio la memoria è corta, ma per chi vive il calcio quella stessa memoria è a lunghissimo termine. E cosa potrebbe accadere se Benevento e Foggia dovessero incontrarsi ai play-off, o anche solo nel prossimo campionato? Nulla, ci auguriamo. Ma gli animi sono stati scaldati dall’interno, da parte di chi, oltre che il presidente di una squadra, è anche presidente del Collegio dei Revisori dei Conti della Calcio Servizi Lega Pro. Tanto di cappello per un presidente che sta ottenendo risultati importanti dal punto di vista sportivo ed imprenditoriale, ma le parole al veleno contro Auteri fanno cadere le braccia. “Ti ha fatto arrabbiare?”, chiedono. In realtà, più che ira suscitano amarezza nell’animo di chi prova ancora un minimo di romanticismo nella giungla del calcio.
Più che una replica della replica, altra benzina al fuoco, più che l’intervento della Lega o di chi altro, sarebbe opportuno l’intervento del buon senso da parte di chiunque. Un passo indietro da ogni parte, una sportiva stretta di mano ed arrivederci sul campo, solo sul campo. E che vinca il migliore. In fondo, questo dovrebbe essere il calcio…
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