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Benevento, quel muro rossoblu che sembrava incrollabile

Benevento, quel muro rossoblu che sembrava incrollabile

12 Aprile 2016 | by admin
Benevento, quel muro rossoblu che sembrava incrollabile
Sport
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Un punto comodo per entrambe, ma decisivo per nessuno. Cosenza e Benevento si dividono la posta in palio, tengono aperti i conti con un briciolo di rammarico. I Lupi muovono la classifica e tengono il fiato al collo della Casertana, mentre la capolista lascia inalterate le distanze ma con una pretendente in più a -4 rispetto alla scorsa settimana.

La gara del “San Vito” è stata la perfetta sintesi di pregi e difetti della squadra di Auteri: carattere e maturità da un lato, imbrigliata dall’altro ancora contro una squadra imbrigliata e che ha badato soprattutto ad annullare la qualità avversaria. Ingenui i giallorossi a concedere agli avversari la loro arma migliore, il contropiede, ma bravi nella reazione e soprattutto a mantenere la calma. Difficile giocare contro un muro di 9 giocatori più portiere dietro la linea della palla e tutti posizionati negli ultimi 30 metri. Schiacciati, i rossoblu non hanno concesso profondità e linee di passaggio ai giallorossi, costretti in più di una circostanza a dover ricorrere a qualche tiro dalla distanza o a provare di sfondare per le corsie esterne, anche quelle intasate con almeno due giocatori per corsia. Il 4-3-3 di Roselli molto spesso si è trasformato in un vero e proprio 6-3-1, ancor più complicato da sfondare con l’area cinta dalle mura rossoblu dopo il vantaggio siglato da Cavallaro.

Nel primo tempo un paio di ripartenze fuliminee della squadra calabrese hanno rischiato di far male e colpito in occasione del gol. Con gli esterni spesso fuori causa, naturalmente per la partecipazione alla manovra offensiva, spesso i difensori si sono ritrovati nel 3 contro 3 ed il Cosenza ha navigato in acque conosciute. Meglio nella ripresa, non solo per lucidità e determinazione, ma soprattutto per i ritrovati equilibri. Cosenza letteralmente schiacciato e Benevento ben assestato con il 4-3-3, disegnato a gara in corso con l’inserimento di Angiulli. Il tecnico siciliano ha dato una chiara identità tattica e di gioco alla propria squadra, tra le migliori del girone per espressione e mole di gioco. Ancora una volta Auteri ha azzeccato la lettura della gara e nel finale ha badato anche al sodo con il ritorno della difesa a tre con l”ingresso in campo di Padella.

Difficile giocare contro una squadra che bada soprattutto ad annullare gli avversari. L’allenatore giallorosso rende merito ai rossoblu, allo stesso modo rimarcando l’atteggiamento di tattico: “Onore e merito al Cosenza che con queste sue caratteristiche ha conquistato i punti che ha. Certo, contro di noi non hanno accettato il confronto aperto come successo contro il Lecce – ha dichiarato il tecnico giallorosso – e la partita è diventata ancora più difficile quando siamo passati in svantaggio. Hanno chiuso ogni linea di passaggio e si sono difesi praticamente a sei”. Effettivamente, nel roboante 4-3 con i salentini, l’atteggiamento dei Lupi è stato tatticamente diverso. “Forse perché la partita si era sbloccata prima”, dice Auteri. Atteggiamento da suicidio contro la squadra di Braglia a 2-2 acciuffato, ma gli errori servono per migliorarsi ed il Cosenza ha sfruttato al meglio le proprie caratteristiche contro la capolista, facendo tesoro degli errori del passato.

Nel calcio la controprova non esiste, ogni gara dura 90 minuti e quell’ora e mezza di gioco è una ed unica. Chi sceglie di giocarsela a viso aperto contro gli Stregoni sa di correre rischio contro una squadra devastante negli spazi. Catenaccio e contropiede, sempre che basti a fermarli…

 

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