Sembrerebbe quasi un accanimento mediatico che, tuttavia, non scalfisce l’ambiente giallorosso. In settimana hanno fatto rumore le parole, ma soprattutto le interpretazioni dei giornali, di Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, che in un’intervista aveva annunciato di aver segnalato alla Procura Federale le parole degli addetti ai lavori del posta-gara di Benevento-Casertana.
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Quelle pronunciate dal presidente della Casertana, Pasquale Corvino, furono parole abbastanza forti ma che riguardavano un problema interno alla Casertana, sull’orlo di una crisi che poi è sfociata con l’esonero del tecnico, Nicola Romaniello. Doveroso, tuttavia, un provvedimento del genere da parte del vertice della Lega, anche se resta ancora da capire se dettato dalle numerose pressioni ed interpretazioni mediatiche, o se semplicemente legate ai precisi virgolettati dettati. Detto ciò, un passaggio che forse sembrerebbe esser passato inosservato dell’intervista a Tuttolegapro è il seguente: “Però se qualcuno ha elementi proceda a denunce, perché illazioni e supposizioni fanno solo del male al nostro calcio. Anche in questo caso credo bisognerebbe stemperare un po’ gli animi”.
Chiara dimostrazione che le pressioni possano essere notevoli, tuttavia basate su supposizioni e “illazioni”. Per un ulteriore chiarimento, il presidente Gravina, è intervenuto ai microfoni di Radio Città Benevento, nel corso della trasmissione Mai stati lì, nell’intervista ripresa da Il Sannio: “Se alcuni addetti ai lavori hanno voglia di creare maggiori tensioni, sono liberi di farlo, ma devono assumersi la responsabilità dei propri comportamenti – questo l’esordio dell’ex presidente del Castel di Sangro dei miracoli –. Sono stato sempre molto chiaro e cercherò di esserlo anche stavolta. Dopo la partita tra Benevento e Casertana, ci sono state alcune dichiarazioni inopportune, per certi versi anomale e ho ritenuto giusto intervenire perché il dovere di un organismo che racchiude 54 società è quello di tutelare l’interesse del sistema. Se un presidente dichiara che la squadra avversaria ha giocato in 14 e che ci sono state situazioni poco chiare, il mio obbligo è quello di segnalarlo agli organi preposti; sarà a loro poi che lo stesso presidente dovrà dare le dovute spiegazioni, certamente non a me. Bisogna stare attenti quando si fanno determinate dichiarazioni, in particolare in questa fase del campionato, perché poi si possono innescare meccanismi carichi di tensione, ed è quello che si è puntualmente verificato”.
Tutto innescato dallo sfogo di Corvino, ma Gravina chiarisce ancora: “La segnalazione non porta automaticamente all’apertura di un’indagine. Ammesso che ci sia, credo che il problema oggetto di verifica sia quello delle dichiarazioni rese dai tesserati. Il discorso del risultato della gara non è un problema che posso valutare io: lungi da me l’idea di poter sindacare su qualcosa che non è di mia competenza”. Sulle parole di De Zerbi o Braglia: “Anche le loro dichiarazioni sono state segnalate alla Procura – sottolinea Gravina – così come quelle di Auteri che in un’intervista ha lasciato intendere situazioni anomale su Giannoccaro (in realtà, il tecnico giallorosso aveva solo chiesto maggior attenzione al designatore arbitrale, ndr). Io non posso pensare di fare il poliziotto, ma posso invitare ad abbassare i toni. È quello che ho fatto, mandando una mail a tutti i club di Lega Pro per richiamarli all’ordine perché sanno danneggiando un intero sistema. A me interessa che la Lega abbia una propria armonia e negli ultimi tempi alcuni episodi l’hanno compromessa, come le illazioni su Benevento e Casertana. Su questo punto sono stato severo dicendo che, se si vogliono portare avanti queste teorie, bisogna portare le prove. Altrimenti chi parla di commistioni, di riferimenti vari, deve smetterla”.
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