Mancano ormai solo sette giornate al termine di questo avvincente campionato di Lega Pro girone C che vede al comando della classifica generale, da diversi turni, il Benevento di Gaetano Auteri seguito ad una sola lunghezza dal Lecce di Piero Braglia. Sicuramente uno dei tornei più incerti degli ultimi anni, dove oltre ai vari avvicendamenti in testa alla classifica, sono ancora lì a giocarsela, oltre a sanniti e salentini, altre tre compagini.
Fin qui tutto bello ed affascinante, ma purtroppo e sottolineiamo purtroppo, per vincere un campionato non basta essere solo forti sul terreno di gioco. In passato e di questo nessuno potrà smentirci, visto che ci sono dati di fatto inconfutabili, proprio a discapito del Benevento Calcio di cui ne seguiamo le sorti da decenni hanno inciso nell’epilogo finale più, chiamiamoli, “fattori esterni” che le qualità tecniche ed agonistiche della squadra.
Giusto per rinfrescare la memoria ai più giovani, già nel 1991 nell’allora campionato Interregionale, dopo che i rosso-argento di mister Boccolini avevano stravinto il proprio girone, nello spareggio con la vincente dell’altro raggruppamento, incrociarono la Juve Stabia (ops) squadra anch’essa forte e ben guidata da Pasquale Santosuosso. All’andata al Santa Colomba il Benevento si impose per 1 a 0, gara bella con oltre 2.500 stabiesi, si avete letto bene, che occuparono addirittura tutto il settore distinti. Al ritorno, invece cosa accadde? oltre ad un clima da corrida in campo, ricordiamo il portiere Aluisi strattonato in campo mentre si disputava l’incontro e costretto a stazionare ai limiti dell’area di rigore e squadra costretta al riscaldamento nello spogliatoio, non fu permessa la presenza della tifoseria sannita, alla faccia della parità di trattamento. Risultato? Juve Stabia in C2, Benevento sull’orlo del fallimento, ma ovviamente tutto regolare.
Qualcuno potrebbe dire, calcio d’altri tempi, perfetto allora parliamo degli ultimi anni, benché qui nel sannio siamo quasi stanchi di raccontare certe vicissitudini “poco sportive” ormai note e extra note. Ma ogni tanto giusto per far capire a chi fa orecchie da mercante cosa il Benevento Calcio ha dovuto subire nel corso degli anni, senza mai trovare giustizia. Partiamo nel 2004 con la semifinale play-off giocata allo Scida di Crotone, dove sebbene fu permesso l’accesso a circa 1.000 tifosi giallorossi, in campo oltre ad aggressioni pre-gara costate “addirittura” l’enorme somma di 5.000 euro alla società calabrese, si assistette ad una farsa del direttore di gara tal Pantana di Macerata che nella ripresa entrò in campo, diciamo un po’ confuso, tanto da condizionare la gara unilateralmente a favore dei padroni di casa. Gara poi finita addirittura nel mirino di indagini con rivelazioni di un pentito.
Ma andiamo avanti e arriviamo nel 2009 quando i giallorossi di capitan Clemente si giocarono il campionato a testa a testa col Gallipoli di mister Giannini che ben pensò di accomodarsi l’ultimo incontro tra le mura amiche contro il Real Marcianise, per poter festeggiare la B. Un po’ come successo lo scorso anno tra Teramo e Savona, ma lì la giustizia sportiva è stata rapidissima e quindi Ascoli in B. Ed il Benevento? nulla quell’anno ennesimi play-off persi in finale tra le mura amiche contro il Crotone dinanzi a 20.000 spettatori, forse perché voluti giocare in modo onesto e corretto.
Arriviamo poi ancora alla semifinale play-off con la Juve Stabia del 2011, quando prima della gara di ritorno, viene arrestato il portiere giallorosso Paoloni, eroe della gara di andata, gettando lo sconforto e azzerando il morale del gruppo. Risultato? indovinate? Esatto, Benevento eliminato dalle Vespe Stabiesi.
Passando per lo scorso campionato dove anche lì tanti sono stati i punti interrogativi, che chissà, semmai, verranno svelati in un prossimo futuro, arriviamo a questa stagione dove dopo un’estate travagliata si riparte con la sola garanzia di mister Auteri. Con il passare dei mesi il gruppo cresce a dismisura e dallo scorso mese di Febbraio si piazza addirittura in testa alla classifica, mettendo in fila diverse rivali che iniziano, chi in un modo e chi nell’altro, a buttare fango su regolarità di partite, componenti societarie e quant’altro, dimenticando in alcuni casi il pulpito da cui proviene la predica.
Il messaggio visto sotto un altro aspetto appare abbastanza chiaro, questo Benevento fa effettivamente paura e sembra in grado di tirare dritto all’obiettivo fino alla fine. E allora come fermarlo? A noi se proprio devono, piacerebbe lo facessero sul terreno di gioco, ma forse mai come prima, quest’anno è un compito molto arduo. Per non dimenticare poi che sul campo i giallorossi hanno conseguito sempre un punto in più di quello che effettivamente mostra la classifica, tolto poi per una inadempienza che fa davvero sorridere se paragonata a certe fideiussioni presentate in passato da altri club e risultate poi fantomatiche, ma lassù a noi nessuno ci ama.
Insomma, spuntarla per la truppa di Auteri, per chi non l’avesse ancora capito sarà davvero un’impresa, contro tutti e tutto, ma qualora ci riuscissero si aprirebbero di diritto le porte di una storia sempre desiderata e mai potuta scrivere.
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