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De Rosa (proc. sportivo): “Benevento, Casertana e Lecce un gradino sopra le altre. Al “Vigorito” derby da tripla. Vi dico la mia favorita, ma occhio al Matera. Caso Foggia? Il problema è nella nostra cultura sportiva”

De Rosa (proc. sportivo): “Benevento, Casertana e Lecce un gradino sopra le altre. Al “Vigorito” derby da tripla. Vi dico la mia favorita, ma occhio al Matera. Caso Foggia? Il problema è nella nostra cultura sportiva”

9 Marzo 2016 | by admin
De Rosa (proc. sportivo): “Benevento, Casertana e Lecce un gradino sopra le altre. Al “Vigorito” derby da tripla. Vi dico la mia favorita, ma occhio al Matera. Caso Foggia? Il problema è nella nostra cultura sportiva”
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Il Foggia capitola, il Catanzaro blocca la capolista ma il Lecce non ne approfitta. Chi torna a sorridere è la Casertana, mentre il Matera non fallisce l’ultima chiamata ed alimenta il sogno play-off contro un Cosenza che fallisce l’aggancio. Continuano a sorpassarsi e ad incrociarsi le prime della classe, ma le distanza restano inalterate e quel gruppo di cinque contendenti resta ancora racchiuso in soli tre punti in un girone sempre più avvincente e dall’impronosticabile esito. Intanto, questa non sarà una settimana come tutte le altre, perché sarà quella che poterà al derby del “Vigorito” tra Benevento e Casertana. Non solo un semplice derby, perché la posta in palio è altissima ed in ogni caso le inseguitrici potrebbero trarre vantaggio nell’incrocio delle prime due.

Un punto sul girone C lo abbiamo fatto con l’esperto procuratore sportivo, l’avvocato Maurizio De Rosa: “Non credo che quella del “Vigorito” sia una sfida decisiva – subito dice la sua il noto agente – ma chi vincerà sicuramente farà un notevole passo in avanti”.

Secondo lei, quale delle due squadre arriva più in forma a questo match?

“Fino a un paio di settimane avrei detto Benevento, ma la Casertana nelle ultime due partite ha ottenuto due vittorie consecutive, quindi direi che in questo momento si affrontano due squadre in forma”.

Quali sono le differenze tra queste due squadre?

“Sono guidate da due bravi allenatori: Casertana e Benevento esprimono un calcio bello e propositivo. Auteri è una conferma, Romaniello la vera sorpresa e non solo per risultati, ma per la qualità del gioco espresso. Sono entrambi degli allenatori che lavorano su un calcio offensivo, magari concedendo qualcosina dietro, come giusto che sia per due squadre propositive”.

Ha parlato di Auteri e Romaniello. Lei, quale dei due sceglierebbe?

“Auteri è un allenatore dal curriculum importante e dall’esperienza consolidata, come detto Romaniello invece è la vera rivelazione e potrà avere un futuro importante. Dipende dalla politica da seguire, se punti sul giovane naturalmente vai su Romaniello, altrimenti sull’esperienza Auteri non è secondo a nessuno”.

Ci sono dei giocatori decisivi per le due squadre e che magari potranno fare la differenza nel derby?

“Nessuna delle due ha il singolo che risolve la partita, ma entrambe hanno delle rose complete ed importanti. Chiaro, poi, che a metterla dentro è sempre l’attaccante, perciò se devo fare dei nomi, dico De Angelis da una parte e Cissè per il Benevento”.

Il pronostico dell’avvocato De Rosa per Benevento-Casertana?

“Non lo dico per non sbilanciarmi, ma è una gara davvero da tripla. Un derby aperto ad ogni risultato”.

Il derby sarà il match di cartello, ma il girone C è ancora apertissimo con 5 squadre in soli tre punti. Cosa ne pensa di questo campionato?

“E’ un campionato davvero molto avvincente. Sicuramente il Cosenza è la vera sorpresa. Il club calabrese ha fatto della programmazione la sua arma migliore con una società che si è mossa in netto anticipo, confermando gran parte della rosa dell’anno scorso. Le squadre che sicuramente hanno qualcosa in più dal punto di vista dell’organico, però, sono le prime tre: Benevento e Lecce costruite per vincere dall’inizio, la Casertana si è trovata lì ed ha fatto un mercato invernale importante. Ci si aspettava un Matera a ridosso dei play-off, stanno recuperando alla grande, dopo una falsa partenza, e se arriveranno ai play-off sarà davvero la squadra da battere”.

C’è una favorita?

“Se guardiamo i calendari, la favorita paradossalmente potrebbe essere il Cosenza anche perché ha gli scontri diretti in casa, però gli organici delle prime tre sono un gradino superiori”.

Apertissima anche la lotta per i play-out. In zona rossa ora c’è anche il Catania:

“Il Catania è la vera sorpresa in negativo. Probabilmente è la rosa qualitativamente più importante del girone, ma rischia davvero tanto. E’ una squadra che rischia proprio perché composta da giocatori importanti e potrebbe non essere abituata a dover soffrire. Quando sei lì, devi subito calarti nella mentalità di dover saper anche soffrire fino alla fine per conquistare la salvezza. Vero che sui rossoazzurri pesi il -10, ma anche senza penalizzazione il bilancio sarebbe di 35 punti e, quindi, nettamente inferiore rispetto a quello delle prime. Il Monopoli lo vedo in ripresa perché ha conquistato quattro punti nelle ultime due fuori casa, mentre il Catanzaro non dovrebbe avere problemi. Diciamo che quell’ultimo posto se lo giocano Catanzaro e Catania, senza lasciar fuori l’Akragas che non considererei già del tutto tranquilla”.

Il format della Lega Pro rischia una nuova revisione e potrebbe esser considerato il ritorno alle 60 squadre:

“Sarei d’accordo. Le soluzioni ai problemi non le ottieni riducendo il numero di squadre. Le società si iscrivono perché sostenute da imprenditori che hanno voglia di investire nel calcio e non il contrario, anche perché i contributi della Lega non sarebbero comunque sufficienti. La vera chiave non sta nel numero delle squadre, ma in coloro che hanno intenzione di investire nel calcio”.

Quindi bisognerebbe trovare un modo per rilanciare la terza serie, aumentare l’appeal per investitori e soprattutto il pubblico. In questo senso nuove idee, come le Final Eight, potrebbero contribuire al rilancio?

“Certo. Aumentare il numero di pretendenti alla promozione, ovviamente con priorità collegate sempre al piazzamento durante la regular season, renderebbe più avvincente campionato, maggiore la partecipazione del pubblico ed aumenterebbe l’appeal”.

Caso Foggia, riesce a darsi una spiegazione del perché accadano ancora questi episodi e sopratutto come si potrebbe rimediare?

“Ai nostri tempi non è possibile che accadano ancora questi episodi che non hanno nulla a che vedere con il calcio. Il pubblico vuole sempre vincere, ma anche le squadre lo vogliono, ma ci sono anche gli avversari. Una sconfitta ad Andria ci può stare e nell’arco di un campionato positivo anche i momenti di difficoltà. Il problema in Italia è che non c’è la cultiura della sconfitta, bisogna accettare il risultato del campo. Nello sport vince solo uno e se non ce la fai, potrai sempre provarci il prossimo anno. La vittoria deve essere un obiettivo, ma non un assillo tale da sfociare in una violenza che ci ha lasciato tutti interdetti. Bisogna migliorare nel modo di intendere il calcio”.

 

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