Ancora imbattuta prima in classifica con la mentalità più italiana possibile: innanzitutto non prenderle. Il Messina è ancora in vetta con soli 3 gol subiti e con un’altra vittoria di misura: non entusiasma, non avrà figurine e non sarà un colpo all’occhio vederla giocare, ma la squadra di Di Napoli conferma ancora una volta le proprie caratteristiche, tutte collegate all’organizzazione che il tecnico ha saputo dare. Probabilmente, i giallorossi non vinceranno il campionato e non resteranno lì per sempre, ma dopo otto giornate di meritano un primato tutto guadagnato a suon di tattica e buona volontà.
In coda, ad un solo punto Benevento e Casertana che riscaldano i motori in vista del derby della prossima settimana. I Falchetti non danno seguito alla strepitosa vittoria col Catania e devono accontentarsi del pareggio ad Ischia. La squadra di Bitetto in alcuni frangenti ha anche messo sotto i rossoblu, ma soprattutto ha impostato un’ottima gara difensiva per limitare una delle squadre più in forma del momento e non potendo far altrimenti con tutte le pedine del tridente ischitano out.
I giallorossi, invece, non convincono ancora, l’attacco stenta a decollare ma Melara fa quanto basta per guadagnare i tre punti. In una serata all’insegna di #RialzatiBenevento, la squadra di Auteri, ancora squalificato, palesa ancora le evidenti carenze offensive, probabilmente non dovute alla mancanza di giocatori adatti, ma più che altro alla mancata amalgama dei suoi componenti. Il tridente che prometteva spettacolo non produce e poco arriva alla conclusione, la squadra deve affidarsi a qualche individualità, ma per ora 6 reti bastano per ottenere, probabilmente, il massimo, 15 punti che permettono di restare in scia. La sconfitta di Benevento costa la panchina del Catanzaro a Massimo D’Urso, in realtà ad un passo dall’esonero già da qualche settimana, ma salvato sette giorni prima al “Ceravolo” dalla prima vittoria stagionale. Da un paio di settimane aleggiava l’ombra di Alessandro Erra, presente anche al “Vigorito” e prossimo all’ufficialità in casa delle Aquile del Sud.
Il Foggia sta tornando, e non poteva essere altrimenti, stavolta non ne rifila 4, ma veste i panni della più classiche delle squadre che deve ottenere il risultato ad ogni costo. La squadra di De Zerbi, infatti, non è scoppiettante come sempre e, quando deve, stringe i denti e spazza via palla. Neanche a dirlo, il match-winner è il solito Iemmello. La classifica ora comincia a sorridere con il quinto risultato utile, difesa imbattuta da tre gare ed il secondo miglior attacco con una rete in meno del Catania.
Catania che si riprende dalla scoppola di Caserta con una vittoria davvero sofferta contro un Martina ancora in gran difficoltà. La squadra di Incocciati si sblocca finalmente fuori casa in zona gol, ma non riesce a sfruttare la superiorità numerica contro i rossoazzurri trascinati da Caetano Calil che negli ultimi 10 minuti realizza il gol che vale i tre punti. Torna in corsa anche il Lecce, alla seconda vittoria consecutiva con Braglia in panchina, che bada ancora al sodo e sbanca nel fortino del “Valerio” contro un Melfi ancora una volta arrembante, ma impreciso sotto porta.
Torna alla vittoria anche la Paganese, ritrovato il cinismo delle prime gare, mentre la Juve Stabia trova la prima vittoria sotto la gestione Zavettieri in terra siciliana contro l’Akragas. Al Matera Padalino non basta, manca qualità non lo stratega. Il Cosenza a piccoli passi resta a ridosso della zona nobile, organizzato e ben messo, probabile mina vagante del girone.
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