Gestire gli umori o riassettare la squadra, cosa è più difficile per un allenatore dopo una sconfitta come quella di Melfi?
Di certo, l’aspetto mentale è fondamentale in un gruppo, ma per quello è ancora troppo presto per trarre un bilancio definitivo. Certo è che nella trasferta lucana i giallorossi hanno palesato tutte le proprie carenze e lacune ancora da colmare: lavoro tattico e non solo per Gaetano Auteri. Si riparte, soprattutto, dalla difesa, quella che al “Valerio” ha fatto acqua, con un pacchetto non perfettamente assortito e con il solo Lucioni ancora tra i salvi.
Il tecnico siciliano ridisegna la propria difesa: ieri in allenamento è balzata all’occhio la clamorosa novità di Emanuele Padella centralle nella linea dei tre, con Lucioni e Bonifazi ai lati. In conferenza, poi, l’allenatore ha provato a confondere un po’ le idee: “nulla di particolare, solo delle prove per non fidelizzare i giocatori ad un’unica posizione”. Non potevamo aspettarci la confessione che quello fosse il terzetto anti-Monopoli, ma non lo escludiamo, anzi. Probabile che contro i biancoverdi, infatti, venga data una nuova chance al giovane difensore del Toro e che lo stesso Padella venga provato in un inedito ruolo di libero. Perché?
Il primo appoggio della manovra del Benevento, solitamente, parte proprio dallo scarico del terzo di difesa ed in queste gare, sia Mattera che Padella hanno evidenziato qualche errore di troppo nel primo tocco verso il mediano. Errori che costano la partenza del gioco ed al quale Auteri sta provando a trovare un’alternativa. Il rovescio della medaglia, naturalmente, sta tutto nei dubbi che riguardano il ruolo di centrale dell’ex Virtus Entella. Una coperta troppo corta con alternative che mancano su tutti i fronti ed un reparto non perfettamente assortito. Lucioni puoi metterlo dove vuoi, ma gli altri, chi più chi meno, non si compensano al meglio ed al momento sono ancora in difficoltà nei tempi e movimenti della retroguardia. Sarebbe difficile per il capitano guidare il trio da terzo di difesa, da valutarne la capacità da parte del difensore romano. Per ora, poi, a completare ci sarebbe Bonifazi, ma è prossimo al rientro Mucciante. L’ex Matera è l’unico rodato in questi meccanismi e, magari, potrebbe costituire un problema in meno in quel lato al suo rientro. Non contano solo loro, perché una scelta va fatta anche sugli esterni, i cui movimenti sono fondamentali per lo schieramento dei tre centrali. Un giusto elastico sulle fasce, permette ai difensori centrali di restare compatti e mantenere la superiorità rispetto all’attacco avversario. Esterni poco intelligenti tatticamente, invece, mettono in difficoltà un intero reparto, costringendo i terzi ad allargarsi e lasciando nella terra di nessuno il libero (chiamiamolo così). Pezzi affidabile, Melara così e così, Troiani da crescere, Mazzarani da gestire e Bianco ancora con la scaletta di Roma da recuperare. Resta Som, praticamente fuori rosa, ma di fatto un mancino ideale per il 3-4-3 di Auteri, con la gamba per coprire l’intera fascia ed efficace in entrambi i fronti. Tocca al ragazzo convincere il tecnico: non tecnicamente, il trainer lo conosce perfettamente…
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