Casertana in vetta ed in solitaria in classifica, imbattuta insieme al Catania e, sorprendentemente, a Paganese e Messina. Il riassunto dei verdetti della quinta giornata di Lega Pro da associarsi a quelli in negativo di un Benevento che torna con i piedi per terra con Lecce e Foggia che fanno ancora fatica.
Ai nastri di partenza Foggia, Lecce e Benevento le più quotate alla vittoria del girone, ma dopo qualche giornata la griglia è da rivedere con la Casertana che entra prepotentemente e che conferma di esser squadra solida e cinica. I rossoblu convincono ancora e lo fanno sul difficile campo del “Menti” contro una Juve Stabia davvero in difficoltà con la panchina del tecnico Ciullo ora dopo ora più a rischio.
Al secondo piano due sorprese, ovvero Paganese e Fidelis Andria. La squadra lucana si riprende subito dal bruciante KO col Benevento arrivato solo all’ultimo minuto e liquida la Lupa Castelli Romani con un convincente 2 a 0 ed uno Strambelli che, verosimilmente, sarà oggetto dei desideri del prossimo mercato. I laziali, invece, dimostrano di avere un gap troppo netto con le altre concorrenti: l’unica soluzione è limitare i danni sino a gennaio e sperare che qualche colpo nel mercato invernale possa invertire la rotta. A Pagani, invece, due note piacevoli per un pareggio giusto e comodo per entrambi i concorrenti. Da un lato gli azzurrostellati confermano l’ottimo momento: che sia solo fuoco di paglia o fiamma perenne sarà solo il campionato a dirlo, ma si può già elogiare l’ottimo lavoro del presidente Trapani, capace in tempi ristrettissimi di costruire una macchina che è partita benissimo. D’altra parte, il Messina ancora imbattuto con una rosa allestita in 20 giorni e che Di Napoli sta trainando verso un obiettivo che può concretizzarsi. 6 punti e con una gara in meno, il giusto premio per una piazza che in D non avrebbe avuto niente a che fare e che dopo quest’anno di transizione potrebbe anche sperare in investimenti importanti per tentare di risalire su palcoscenici che merita.
Il Benevento lascia perplessità nella speranza che non sia il Benevento stesso ad essere perplesso. La debacle di Melfi serva come bagno d’umiltà per squadra e tecnico. Mentre Auteri elogiava la mentalità dei suoi che stentavano a decollare in attacco, il Melfi ha preparato la partita perfetta, ancora più agevolata dal regalo offerto su un piatto d’argento di Mattera. Starà ai giallorossi, ora, dimostrare che quella in terra lucana è stata solo una giornata no. La squadra di Palumbo, invece, è terribilmente sbarazzina e poco rinunciataria. Macina gioco ed in casa vale la regola del “Valerio”. Squadra ben allestita in attacco, buona a centrocampo e con qualcosa da ritoccare in difesa, ma quanto c’è basta per togliersi delle soddisfazioni, magari migliorando il trend in trasferta.
Lecce e Foggia legate dai favori del pronostico iniziali e dal momento attuale, quello di appannaggio generale. I salentini pagano la mancanza di un’identità di gioco ben precisa e tirano avanti la carretta con qualche individualità che quando non esplode lascia in balia di una prestazione mediocre. Il Foggia crea qualcosina in più ma è riflesso del momento di troppa presuntuosità del proprio tecnico. Mancano gli equilibri e se non riesci a concretizzare in avanti, paghi i fatali errori dietro. Se in attacco Iemmello ha il mirino sballato e Viola sbaglia il banale, i restanti due buoni ma non ottimi reparti soffrono. Sarà anche una Ferrari, ma tutta a trazione anteriore e ma se hai le ganasce dietro le ruote si bloccano e rischi di slittare o, peggio ancora, di andare in testacoda. Dopo Bifulco che para il rigore a De Angelis, c’è Kurtisi a salvare Dionigi e, francamente, poco altro da dire sul Matera.
Il Catania non può vincerle tutte e, forse, a Lecce troppo si lascia coinvolgere dall’apatia dell’atmosfera, invece di sfruttarla. L’Ischia quando non gira a mille paga qualche carenza strutturale e soccombe contro l’Akragas ben organizzata e, soprattutto, cinica quanto basta per far rendere al massimo l’unico gol realizzato sull’Isola. Il Monopoli, prossimo avversario del Benevento, è squadra operaia, perde solo col Catania e vince il primo derby stagionale rischiando quasi zero contro un Martina bloccato. Catanzaro e Cosenza, infine, a casa con un punticino che accontenta entrambi.
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