Benevento, Casertana e, quella che non ti aspetti, Paganese in vetta. A tempo determinato, forse, perché l’Ischia ha ancora una gara da recuperare e può ancora balzare avanti. E’ ancora presto per parlare perché all’appello mancano Foggia e Lecce che lì dietro non posson restare ed, infine, finché non sarà all’inizio, c’è il Catania che nel numero minimo di gare ha già polverizzato il -9 in classifica. 4 giornate son poche, ma bastano per dire che quest’anno, forse, non ci sarà alcuna squadra ammazza campionato e che davvero chi avrà più continuità riuscirà a vincerlo. Anche il punticino può esser prezioso e, forse, non assisteremo ad un testa a testa limitato a due squadre, come nello scorso campionato.
Il Benevento esce fuori da un trittico di partite in una settimana con il bilancio di 7 punti, una vittoria in casa contro una delle maggiori candidate alla vittoria, un pareggio sterile ed opaco ed una vittoria trovata al 94esimo sul campo dell’arcigna Fidelis Andria, ancora una sorpresa di quest’inizio. Quanto più vicina allo scadere, tanto più questa vittoria può innescar fiducia nell’ambiente giallorosso.
La Casertana prosegue a piccoli passi, non rapisce l’occhio ma è efficace. Altro mattoncino con il Matera, seppur con qualche rammarico per il rigore sbagliato da De Angelis. E se da un lato i falchetti sciupano, dall’altro Dionigi tira un sospiro di sollievo, salvato da Bifulco ma su una panchina che ancora traballa.
In vetta troviamo anche la sorprendente Paganese. Quella di Grassadonia non sarà una Ferrari, ma è un’utilitaria che in città, anzi, in casa va più che bene. Scomoda per i viaggi, ma chi va piano va sano e va lontano e proprio sullo scadere gli azzurrostellati trovano il pareggio a Castellammare contro una Juve Stabia che arranca.
Il Foggia non brilla ma trova i tre punti che, ora, servivano come il pane per ritrovar serenità nell’ambiente. Inoltre, la sensazione è che il Catania ci metterà davvero poco per entrare nel gruppo, dopo Scarsella si son sbloccati anche Russotto e Calil. Tanta roba la rosa rossoazzurra. Scoppiettante vittoria contro l’Ischia che non demerita e che, a differenza di tante piccole, mai rinuncia a gioco e proposizione. Resta da vedere, però, come gli isolani riusciranno ad affrontare la tegola infortunio Fall. Aspettiamo il Lecce che non decolla, ancora una volta dai grandi nomi ma non perfettamente gestita. Stavolta, non c’è la scusa di Miccoli nello spogliatoio. I giallorossi creano ma si specchiano troppo, guardano gli scarpini ed i capelli ed intano il Martina è cinico e sfrutta l’unica occasione del derby. Vecsei ha fame, entra ed acciuffa il pareggio in extremis che salva dalle critiche, ma il Lecce dimostra ancora di esser Moscardelli-dipendente. Catanzaro merita un progetto, vanno bene i giovani ma devono esser prospetto. Infine, due parole per il Messina che sfonda il bunker Cosenza per la prima volta in stagione grazie ad una doppietta di Cocuzza. La squadra di Di Napoli, zitta zitta, conquista 5 punti in 7 giorni e mette tanto fieno in cascina in vista dell’inverno.
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