“La scelta di Mirabella Eclano non è stata una semplice concessione al territorio, ma il risultato di una valutazione accurata, che ha coinvolto una serie di riflessioni da parte di persone qualificate. Posso affermare che, quando ho pensato all’evento, poi sono stati verificati tutti gli elementi di fattibilità: il luogo e tutte le sue caratteristiche si prestavano perfettamente a questo tipo di manifestazione.
Anzi, credo che alla fine dell’evento si possa dire che ha svolto pienamente il proprio ruolo. La volontà era anche quella di contribuire, nell’anno della presidenza italiana del G7, a offrire un’immagine del nostro Paese in grado di dimostrare la capacità di ospitare e organizzare eventi di tale portata”.
È iniziata così la conferenza stampa del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha chiuso il G7 di Mirabella Eclano, ospitato nella splendida location di Villa Orsini. Tre giorni di impegni serrati per il numero uno del Viminale, partiti dall’incontro di mercoledì con i 118 sindaci irpini presso la Prefettura di Avellino.
Un’occasione per illustrare le tante ricadute positive per l’Irpinia collegate all’evento che fornisce, indubitabilmente, una vetrina eccezionale a livello internazionale. Ma anche per ricevere dagli stessi primi cittadini alcune istanze relative alle urgenze da affrontare sul territorio: crisi idrica, sicurezza, mobilità e dissesto idrogeologico.
Poi l’accoglienza delle delegazioni e l’avvio delle sessioni dei lavori incentrate, ieri, sulle crisi internazionali e il pericolo di attacchi terroristici, la Cybersecurity e il traffico del fentanyl, un oppiaceo sjntetico che negli Usa spopola tra i giovanissimi. A seguire la cena di lavoro per parlare delle opportunità e dei rischi derivanti dall’applicazione dell’intelligenza artificiale.
Oggi, invece, incontri bilaterali e una sessione dedicata al fenomeno dell’immigrazione e al traffico di esseri umani con la partecipazione dei riferimenti di Libia, Tunisia e Algeria, oltre che delle associazioni umanitarie che si occupano della situazione dei rifugiati e non solo.
“Iniziamo con il fare un bilancio finale del G7 dei Ministri dell’Interno – ha continuatoPiantedosi – ma prima di tutto voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato per garantire l’ordine e il buon esito di questa ministeriale. Mi permetto di cominciare dai ringraziamenti alle forze dell’ordine, alla Prefettura, ai cittadini di questa splendida località, e a tutti coloro che hanno manifestato l’entusiasmo di contribuire al successo dell’evento. Abbiamo cercato di creare il minor disagio possibile, garantendo la salvaguardia delle normali attività quotidiane. Speriamo di esserci riusciti”.
Per me è stato un onore presiedere questa ministeriale, che ha visto la partecipazione di molte organizzazioni di rilievo. Desidero ringraziare i Ministri dei Paesi del G7, i Ministri di Algeria e Tunisia, il Vicepresidente della Commissione Europea, la Commissaria per gli Affari Europei e i rappresentanti delle organizzazioni internazionali, che hanno offerto un contributo prezioso alla qualità dei lavori. Le sessioni di lavoro sono state ricche di spunti, affrontando temi cruciali come la sicurezza informatica, le droghe sintetiche, l’intelligenza artificiale, i flussi migratori, il contrasto alle migrazioni irregolari e, soprattutto, il contrasto al traffico di esseri umani”.
“Nell’ambito del G7, oggi abbiamo approvato una dichiarazione finale che sintetizza gli impegni condivisi su ciascuno dei temi trattati. Questa dichiarazione, pur in continuità con quelle delle presidenze precedenti, introduce numerosi elementi di novità. Inoltre, abbiamo adottato un Action Plan in linea con il mandato conferitoci dal G7 dei leader dei nostri Paesi, che declina le principali strategie per contrastare il traffico di esseri umani”
“Sul fronte del terrorismo, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, siamo determinati ad adottare tutte le misure legali, a livello nazionale e internazionale, per contenere l’escalation della crisi mediorientale e i suoi effetti sulle nostre comunità. La priorità resta quella di garantire ai nostri cittadini il massimo livello di sicurezza, operando in modo deciso e coordinato, condividendo informazioni e risorse. Ieri abbiamo avuto un’importante sessione di collegamento con il Ministro ucraino, che ringrazio, ribadendo il nostro impegno incrollabile a supporto dell’Ucraina”.
“Abbiamo anche concordato sull’importanza dello scambio di informazioni per individuare i potenziali terroristi che potrebbero infiltrarsi nei flussi migratori regolari e per monitorare i traffici illeciti legati al conflitto ucraino”.
E ancora: “Tornando alla dichiarazione finale, uno degli elementi centrali è la valorizzazione delle indagini finanziarie, per accertare che i proventi dei conflitti non vadano a finanziare attività criminali. Un altro aspetto innovativo riguarda la lotta agli oppiacei sintetici, come il fentanyl, una piaga che sta causando decine di migliaia di vittime, soprattutto negli Stati Uniti. In risposta a questa emergenza, stiamo mettendo in campo una strategia multilivello che coinvolge governo, forze di polizia, industrie farmaceutiche e il settore digitale”.
“Abbiamo anche rafforzato la cooperazione internazionale di polizia per monitorare il traffico di stupefacenti, che sempre più spesso avviene online, con spedizioni direttamente al consumatore finale, rendendo più difficile l’intercettazione. Per quanto riguarda il contrasto al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani, abbiamo ribadito all’unanimità che lo smantellamento delle reti criminali è una priorità su cui dobbiamo agire con forza e determinazione. Le organizzazioni criminali stanno accumulando profitti immensi, mettendo a rischio la vita dei migranti e violando le leggi dei paesi coinvolti”.
“Nell’Action Plan adottato, sono delineate le principali misure per raggiungere i nostri obiettivi in modo concreto e operativo. Sono state previste misure per rafforzare le capacità investigative delle forze dell’ordine, in particolare nel campo del traffico di migranti e della tratta di persone. Un ulteriore punto riguarda il rafforzamento della cooperazione internazionale, anche attraverso l’uso di tecnologie avanzate per la condivisione di informazioni sui flussi migratori.
Dovremo inoltre sfruttare appieno gli strumenti offerti dalla Convenzione di Palermo e dai suoi protocolli. A vent’anni dalla sua adozione, essa resta un pilastro fondamentale per la lotta contro il crimine organizzato internazionale. Un’attenzione particolare sarà dedicata alla dimensione digitale, poiché i trafficanti pubblicizzano sempre più spesso i loro servizi sui social media, rendendo cruciale la collaborazione con i principali provider di internet”.
“Le reti di trafficanti di esseri umani operano con metodi simili a quelli mafiosi, e l’Italia, grazie alla sua esperienza nella lotta alla mafia, potrà offrire un contributo significativo nella lotta globale contro il traffico di migranti. Sono certo che sapremo dare pieno seguito agli impegni presi oggi”.
Per quanto concerne i riflessi positivi dell’evento sull’Irpinia, il ministro Piantedosi ha assicurato che l’attenzione da parte del Governo per il territorio della provincia di Avellino non termina con la conclusione del G7.
“Anche se in questa provincia, come altrove, vi sono legittimamente differenze di ispirazione politica – ha dichiarato – ho riscontrato un documento comune presentato dai 118 sindaci irpini, che, nonostante appartengano a schieramenti politici diversi, hanno trovato un accordo su alcune questioni fondamentali. Tra queste, ne cito una su tutte: la crisi idrica. L’ho vissuta anch’io da residente quest’estate. Trovo singolare che una provincia come questa, che produce grandi quantità di acqua, fondamentale per alimentare l’industria e altre regioni densamente popolate, possa poi soffrire di carenze idriche. Anche i comuni che ospitano le sorgenti tra le più produttive d’Italia vivono questo paradosso”.
E sulle cause che hanno portato a questa situazione, il ministro ha evidenziando la mancanza di una visione complessiva sulla gestione delle risorse: “Non sono un esperto del settore, ma credo che questa provincia sia una delle più ricche di risorse idriche, considerate il petrolio del futuro. Non voglio fare critiche, ma sembra evidente che sia mancata una visione generale riguardo alla manutenzione delle reti idriche, visto che, da quanto ho letto, si perde fino al 60% dell’acqua lungo le condutture. Questa è una delle cause della crisi”.
Infine, ha annunciato il proprio impegno personale per trovare soluzioni, pur non essendo questa una materia di stretta competenza del Ministero dell’Interno: “Su questo punto, pur non essendo strettamente di competenza del Ministero dell’Interno, ho promesso di farmi promotore presso il governo per cercare soluzioni”.
Oltre alla crisi idrica, il Ministro ha trattato anche il tema dello sviluppo infrastrutturale, sottolineando l’importanza di migliorare i collegamenti interni della provincia. In particolare, ha menzionato la realizzazione della stazione ferroviaria per l’alta velocità nella valle dell’Ufita e il progetto per la creazione di un hub logistico per le merci, che potrebbe portare a un significativo rilancio economico della zona.
“È importante che questa provincia non rimanga isolata. L’alta velocità deve essere accompagnata da un progetto locale di connessioni che colleghi adeguatamente l’area interna al resto del Paese e al mondo. In questo modo si può combattere lo spopolamento, dando ai giovani la possibilità di restare qui senza dover emigrare per trovare lavoro altrove”.