Riceviamo e pubblichiamo lettera di Civico 22:
“Quando, il 24 gennaio, l’Assemblea degli iscritti a Civico22 ci ha dato mandato come Segreteria politica di iniziare il dialogo con una costituenda coalizione di centro sinistra, ci ha anche dato tre precisi mandati:
la costruzione di una coalizione alternativa all’attuale amministrazione comunale deve costituirsi sulla base della comune condivisione, da parte di forze civiche e politiche, di una visione di città inclusiva, verde e intelligente e non in semplice contrapposizione all’attuale amministrazione;
questo tipo di coalizione deve, però, esprimere un candidato Sindaco che sia concretamente rappresentativo di questa visione di città;
laddove si riuscisse a condividere una proposta di governo sulla visione di una città inclusiva, verde e intelligente saremmo anche disponibili ad accogliere un candidato sindaco diverso da quello proposto da Civico22, purché la persona individuata sia riconoscibile e affermata sul piano sociale e sia una figura “nuova” nella scena politica beneventana.
Abbiamo agito sempre nella massima trasparenza e nel massimo dialogo. La costituenda coalizione ha sempre saputo che la nostra partecipazione era dunque “vincolata” e non aperta a qualsiasi alleanza o a qualunque costo.
Nel corso dei tre mesi trascorsi insieme alle diverse forze politiche e sigle riunite intorno al nome “In Cammino verso il cambiamento” abbiamo svolto con generosità il nostro compito di sostenitori e sottoscrittori di un programma comune e ne siamo ben felici.
Negli stessi mesi abbiamo visto ed assistito a chiari e legittimi movimenti pre-elettorali che miravano a posizionare un candidato sindaco in una condizione di prevalenza rispetto agli altri candidati che ufficialmente erano al tavolo, Annamaria Mollica, per il Movimento 5S, e Angelo Moretti, per il nostro movimento.
Il 9 marzo il nostro Segretario dell’epoca, Pasquale Basile, è intervenuto sulla stampa, con un comunicato a sua firma, proprio per ribadire l’assoluta necessità di non anteporre nessun “caminetto” nella costruzione della coalizione, ribadendo la linea del movimento Civico22. “Che il candidato sindaco – ha dichiarato Basile nel suo comunicato – debba essere un volto del tutto nuovo costituisce per noi un elemento imprescindibile, indipendentemente dalla coalizione che dovesse formarsi”.
Nonostante la chiarezza, che non è mai mancata al nostro movimento, abbiamo dovuto prendere atto che i movimenti carsici erano molto più forti e vivi di quelli presenti ai tavoli di lavoro della costituenda coalizione. Non era assolutamente un problema in sé che le forze politiche discutessero sul nome del candidato sindaco in incontri riservati, siamo civici ma non ingenui, ma era evidente che dopo l’approvazione di una bozza del programma saremmo arrivati al punto dirimente: dobbiamo scegliere il candidato sindaco o è stato già scelto a maggioranza?
Di fronte alla cristallizzazione di tre nomi, di cui uno non ufficiale, ci sembrava opportuno lanciare, come in tutta Italia sta accadendo, un momento altamente democratico e di partecipazione popolare: le Primarie di coalizione.
Il nostro intento è stato chiaro e comunicato a tutte e tutti: uscire dalle segreterie e dalle posizioni di ciascuno ed unirci in un happening democratico che avrebbe unito un popolo oggi evidentemente diviso, come quello del centrosinistra alternativo alla giunta mastelliana. L’idea era di unire il civismo e i partiti in una decisione pubblica in cui si sarebbe scelto insieme il percorso del coinvolgimento popolare. Il vincitore avrebbe avuto la legittimazione di tutti.
L’altra scelta, quella del voto a maggioranza, avrebbe significato una scelta a maggioranza del ceto politico esistente, in cui le sigle e i partiti si moltiplicano e stratificano nel tempo e dove evidentemente un contenitore civico con il suo voto non avrebbe avuto alcuna speranza di incidere alcunché nella determinazione di una scelta così esiziale come quella del candidato sindaco. Al tavolo c’erano 15 sigle politiche, di cui quattro provenienti dal civismo e undici che erano diramazioni di partiti o esperienze consiliari, ma nessuno di noi può dire in scienza e coscienza quante liste elettorali fossero presenti al tavolo decisionale.
Una sola cosa era certa e chiara: senza di noi e senza PER non sembravano esserci dubbi su chi fosse il candidato sindaco, l’inciampo eravamo noi.
Il tavolo era fatto di amici e di amiche, nessuna ostilità, anzi molta stima reciproca manifestata ed autentica. Ma non poteva essere quello il percorso per un cambiamento così come Civico22 lo ha descritto e progettato in due anni di lavoro.
Quella è una buona coalizione elettorale tradizionale di questa città.
Civico22 aveva chiesto una novità, ma neanche le primarie, che per il centrosinistra dovrebbero essere già tradizione, sono state accettate.
Potevamo restare al tavolo solo dicendo di sì al vecchio schema delle forze che si riuniscono per abbattere un nemico.
Ma non potevamo, non è quella la nostra vocazione politica. Continueremo ad aggregare energie per una nuova soggettività politica, saremo presenti alle prossime elezioni e facciamo gli auguri ai nostri nuovi competitor. Perché in politica la vera competizione è sempre una sana cooperazione per il bene comune.”